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Un servizio di EWTN News

Kantiere Kairos: cantare l’Adorazione eucaristica anche al Giubileo dei giovani

Nella solennità liturgica di Pentecoste è uscito ‘Davanti a Te’, il nuovo disco di ‘Kantiere Kairòs’, che è un concept-album interamente dedicato all’adorazione eucaristica con 13 composizioni che accompagnano dalla preghiera più intima all’invocazione comunitaria. Aperto dal prologo ‘Vertigine dentro (Nel silenzio)’, brano dedicato all’incontro personale nella preghiera con Dio, il disco (il quinto realizzato in studio dopo ‘Il soffio’, ‘Il seme’, ‘Cantate inni’ ed ‘Il sale’) termina con l’epilogo ‘Arde’, effetto e sintesi dell’incontro avuto, che racchiude musicalmente il senso del viaggio compiuto. In mezzo, l’incontro con Gesù, in un crescendo di lode e abbandono, verso un’esplosione di gioia e festa. Nell’album anche quattro brani già editi (‘Il soffio’, ‘Lodeterna’, ‘Tutto va bene’, ‘Non temo niente’), nuovamente arrangiati in una diversa tonalità per renderli più adatti al canto assembleare.

E dopo pochi giorni dall’uscita del nuovo disco il complesso musicale ha ricevuto 7 nomination in 6 categorie diverse ai Catholic Music Awards 2025, iniziativa internazionale per valorizzare la musica cristiana contemporanea, creando uno spazio di visibilità e riconoscimento per artisti, compositori, produttori e tecnici del suono che, con il loro talento, contribuiscono all’evangelizzazione attraverso il linguaggio universale della musica.

Ideati e organizzati dalla Fundación Ramón  Pané (Spagna), col patrocinio del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano, i ‘Catholic Music Awards’ nascono per riconoscere e premiare la creatività di musicisti cattolici nel mondo; incoraggiare la produzione di brani e contenuti di qualità, ispirati a temi di fede, spiritualità e valori cristiani; creare una comunità globale di professionisti e appassionati, facilitando scambi e collaborazioni: “Essere tra i finalisti in così tante categorie è per noi un segno di conferma e incoraggiamento nella missione che ci guida da sempre: evangelizzare attraverso la musica e raccontare la fede con parole nuove, autentiche e vive”.

Ecco le nomination: Miglior Canto Liturgico: ‘Benedetto sei Tu’; Migliore Canzone Mariana: ‘Complice a Cana’; Miglior Canzone di Evangelizzazione: ‘Tutto va bene’; Miglior Canzone Italia: ‘Sono speciale’; Miglior Canto di Catechesi: ‘Liberami’; Miglior Video Musicale: ‘Parlami ancora’; Miglior Video Musicale: ‘Fino alla fine’. I vincitori saranno premiati domenica 27 luglio a Roma in occasione dell’avvio del Giubileo dei Giovani.

La band è formata da Antonello Armieri (voce e chitarra acustica), Davide Capitano (basso), Gabriele Di Nardo (batteria) e Jo Di Nardo (chitarre). Da sottolineare alcune collaborazioni artistiche di pregio: ‘Tutto va bene’ in duetto con Marta Falcone; ‘Tabor’ con The NuVoices Project, ensemble vocale di Udine diretto dal Maestro Rudy Fantin (hammond); ‘Canto il Tuo nome’ con Jeremy Di Sano (PDG Worship) alle tastiere e la collaborazione del coro dell’Unità pastorale di Rogliano (Cosenza) diretto dal Maestro Luigi Vizza.

Perché un album dedicato all’adorazione eucaristica? 

“Perché no? Siamo musicisti che pregano ogni giorno di diventare strumenti nelle mani di Dio. Questo album nasce proprio da quel desiderio: mettere insieme le nostre preghiere, lodi e suppliche e trasformarle in musica, come in ogni altro nostro lavoro. Con una sola differenza: qui lo sguardo è fisso sull’Eucaristia, come suggerisce il titolo: Davanti a Te”.

Com’è nato questo album?

“L’idea è nata probabilmente qualche anno fa, durante una Giornata diocesana della Gioventù in Sila, Calabria. C’era l’adorazione notturna in tenda e molti giovani si alternavano davanti al Santissimo. Alcuni indossavano le cuffie: non sappiamo cosa stessero ascoltando, ma ci piace pensare fosse musica capace di accompagnare e valorizzare quel momento sacro. Da lì è scattata l’intuizione: creare brani che potessero essere compagni di adorazione. Successivamente, la nostra etichetta discografica ‘La Gloria’ ha creduto profondamente in questo progetto, nonostante fosse un po’ fuori dagli schemi rispetto al nostro repertorio abituale.

Proprio per questo ha deciso di sostenerlo e valorizzarlo ancora di più, coinvolgendo anche altri artisti in alcune collaborazioni preziose: Marta Falcone nel brano ‘Tutto va bene’; The NuVoices Project, ensemble vocale di Udine diretto dal Maestro Rudy Fantin, che ha contribuito a ‘Tabor’; Jeremy Di Sano (PDG Worship) alle tastiere in ‘Canto il Tuo nome’, con il Coro dell’Unità Pastorale di Rogliano (Cosenza), diretto dal Maestro Luigi Vizza”.

A fine giugno è avvenuta anche una presentazione suggestiva nel convento di san Francesco di Paola a Pedace in Casali del Manco, in provincia di Cosenza: per quale motivo avete scelto questo luogo?

“Quel convento oggi è casa della Fraternità Amici di Gesù Buon Pastore. Tra loro c’è fra Domenico Greco, originario di Rogliano (in provincia di Cosenza) come Jo e Gabriele Di Nardo. Fra Domenico è parte della nostra storia: è stato lui nel 2007 a darci il nome ‘Kairòs’ quando ancora la band muoveva i primi passi. Ritrovarlo oggi, consacrato ed in cammino come frate, ed adorare il Signore insieme in quel luogo ricco di spiritualità, è stato naturale e profondamente significativo”.

Cosa intendete per ‘esperienza immersiva’?

“E’ il desiderio di lasciarsi avvolgere completamente dalla preghiera. Essere davvero davanti a Lui, con cuore e occhi spalancati, centrando tutta l’attenzione su questo incontro. La musica e le parole vogliono solo aiutare a tradurre ciò che spesso il cuore non riesce a dire. E’ un modo per sentirsi amati, ascoltati, perdonati. Sempre”.

Allora in quale modo è possibile coniugare sonorità e adorazione?

“Come dicevamo, è un’alternativa, non un sostituto del silenzio. La musica può diventare una chiave che apre profondità interiori. E’ uno strumento che Dio stesso può usare per toccare i cuori. Se la musica accompagna ogni momento della vita, perché non usarla anche per lodare il Creatore della musica stessa? A volte diventa carezza, a volte grido, ma sempre una lingua che l’anima sa riconoscere”.

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