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"La vera religione" di Agostino: la fede cattolica

Sant'Agostino

Continua il viaggio che AciStampa propone ai suoi lettori. Un viaggio tra le maggiori (e minori) opere del vescovo santo d’Ippona. Un viaggio, veloce, tra le pagine immortali che hanno fatto la storia della filosofia e della teologia. Della Chiesa. E’ un percorso che vuole affrontare alcuni titoli della vastissima opera di sant’Agostino. Una sorta di ”ouverture” al suo pensiero che non conosce tempo e luogo: un pensiero universale al quale più volte papa Leone XIV sta attingendo per le sue omelie e discorsi.

La via che conduce alla vita buona e felice risiede nella vera religione, con cui si onora l'unico Dio e, con purissima pietà, si riconosce in Lui il principio di tutte le creature, per il quale l'universo ha un inizio, un compimento ed una capacità di conservazione. Da ciò emerge con maggiore evidenza l'errore di quei popoli che preferirono adorare una moltitudine di dèi anziché l'unico vero Dio, Signore di tutto”. Con queste parole si apre uno dei più importanti testi di Agostino d’Ippona, il vescovo santo: il "De vera religione", opera importante e centrale nella produzione letteraria agostiniana.

Con queste pagine si conclude il  periodo delle sue opere giovanili. Composto a Tagaste, intorno al 390, il “De vera religione” può essere collocato tra gli scritti antimanichei: bisogna ricordare che l’autore, a partire dal 388, aveva svolto la sua polemica contro il manicheismo che, in un primo momento della sua vita, aveva affascinato lo stesso Agostino. L’autore scrive il testo con il fine di dimostrare quanto e come la vera religione, ossia il cristianesimo, "sia sicura di fronte a costoro".  

 

L'uomo, che tende alla felicità, potrà raggiungerla solamente nel momento in cui volgerà il suo sguardo all’unico e vero Dio. Se pecca, lo fa di sua spontanea volontà, allontanandosi da Dio e tendendo verso la morte. Non è un'opera polemica né apologetica, ma di esortazione alla "vera religione" che nelle pagine di questo testo viene spiegata anche attraverso la ricostruzione dell’esperienza di vita di sant’Agostino e della sua  conversione alla fede cattolica. 

 

“Agostino ha voluto esortare i lettori e in particolare i cristiani cattolici a praticare con coerenza la vera religione, che è quella cristiana, evitando di cadere in un genere di idolatria interiore, frutto dei propri vizi e peggiore di quella dei manichei e dei pagani, in modo da accordare la propria condotta di vita alla fede e al culto del vero Dio, uno e trino” (De Vera Religione, a cura di Nello Cipriani, Morcelliana, 2022).

E’ un viaggio, il De vera religione, che colpisce il lettore: un modo per comprendere non solamente Dio ma sé stesso. Questo, forse, è il segreto del testo che rimane nella letteratura agostiniana (e in generale, in quella cristiana), un vero e proprio capolavoro non solo per lo stile e il contenuto, ma anche per la sua capacità di parlare all’uomo di ogni epoca. 



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