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Un servizio di EWTN News

Papa Leone XIV a Tor Vergata: “L’amicizia è una strada per la pace!”

L’evento più atteso di questo anno giubilare. Quello a Tor Vergata, con un milione di giovani, iniziato oggi intorno alle 14 con canti, balli e testimonianze e terminato con l’incontro tanto atteso con Papa Leone XIV. Papa Francesco li aveva chiamati nella Capitale due anni fa, Papa Leone li ha accolti e li ha incontrati.

Guardando alla spianata di Tor Vergata non si può non pensare a Giovanni Paolo II. Il santo polacco accolse in questo luogo quasi due milioni di giovani nel 2000 e passò con loro una serata indimenticabile. Molti giovani scoprirono la fede, la vocazione, nacquero storie bellissime di cui ancora oggi si parla. E questo è l’augurio che facciamo anche a questa generazione di giovani. I ragazzi del Giubileo 2025.

​La croce domina i novantasei ettari della spianata. Il palco è in un’ottima posizione, molti anche da lontanissimo riescono a scorgere Papa Leone. Il Pontefice arriva in elicottero e passa per tutta l’area romana tra la folla in papamobile, ci resta circa un’ora. Saluta, benedice, si lascia contagiare dalla gioia di questa festa. Il tutto condito e arricchito dall’orchestra e dalla musica del Coro della Diocesi di Roma, diretto da don Marco Frisina.

A Roma questi giorni non fa caldissimo. Dal 28 luglio ad oggi i giovani di tutto il mondo hanno goduto di una temperatura decisamente non torrida. Sui 28-29 gradi. Ma comunque per questi due giorni – domani ci sarà la Messa con Papa Leone alle 9 – sono pronte quattro milioni di bottigliette d’acqua e tutti i kit alimentari. I giovani passeranno la notte a Tor Vergata.

Alle 20.30 inizia il momento speciale con Papa Leone XIV. Tre domande poste dai giovani su amicizia, futuro e speranza che si trasformano in un dialogo tra il Pontefice e i ragazzi.

La prima è in lingua spagnola. Una giovane in particolare chiede al Papa: come si può trovare in questi tempi dove siamo ultra connessi e sempre online un’amicizia vera e sincera? E anche un amore genuino?

Il Papa risponde che “le relazioni con altre persone sono indispensabili per ciascuno di noi”. E aggiunge: “Cercando con passione la verità, noi non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso scelte di vita. La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. La menzogna, invece, stacca questi aspetti, generando confusione ed equivoco”.

Ma quando lo “strumento” domina sull’uomo, “l’uomo diventa uno strumento”: sì, strumento di mercato, merce a sua volta. “Solo relazioni sincere e legami stabili fanno crescere storie di vita buona”, dice il Pontefice. Ma c’è una cosa più importante: “l’amicizia con Cristo, che sta alla base delle fede, non è solo un aiuto tra tanti altri per costruire il futuro: è la nostra stella polare”. Perché come diceva il Beato Frassati citato da Papa Leone: vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere, ma “vivacchiare”. “Volersi bene in Cristo, sapere vedere Gesù negli altri, l’amicizia può veramente cambiare il mondo, l’amicizia è una strada per la pace”, dice in italiano il Pontefice.

La seconda domanda arriva da Gaia in lingua italiana, riguarda il coraggio, il coraggio di scegliere in questo momento di precarietà. “Per il clima di incertezza che ci circonda siamo tentati di rimandare e la paura per un futuro sconosciuto ci paralizza”, dice la ragazza.  E quindi come si può non avere paura, ma avere coraggio di questi tempi?

“Grazie per questa domanda! Il coraggio per scegliere viene dall’amore, che Dio ci manifesta in Cristo. È Lui che ci ha amato con tutto sé stesso, salvando il mondo e mostrandoci così che il dono della vita è la via per realizzare la nostra persona. Per questo, l’incontro con Gesù corrisponde alle attese più profonde del nostro cuore, perché Egli è l’Amore di Dio fatto uomo”, risponde convinto il Pontefice.

Ecco scelte radicali e piene di significato: il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosa esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici. Troviamo la felicità quando impariamo a donare noi stessi”, conclude così Papa Leone la sua seconda risposta.

“Stasera pensiamo a due ragazze Maria e Pascal, entrambe hanno scelto di venire a Roma e la morte l’ha colte in questi giorni. Preghiamo insieme per loro, per i loro famigliari, per i loro amici, per le loro comunità. Vorrei chiedere le vostre preghiere anche per un ragazzo spagnolo Ignacio che è stato ricoverato al Bambino Gesù. Preghiamo per lui e per la sua salute”, dice a braccio Papa Leone XIV.

La terza domanda rivolta a Papa Leone XIV è in lingua inglese e arriva da un ragazzo degli USA. “Sentiamo nel profondo di noi stessi il richiamo al bello e al bene come fonte di verità. Il valore del silenzio come in questa Veglia ci affascina, anche se incute in alcuni momenti paura per il senso di vuoto.  “Come possiamo incontrare veramente il Signore Risorto nella nostra vita ed essere sicuri della sua presenza anche in mezzo alle difficoltà e incertezze?”.

Papa Leone XIV commenta: “Ma che cos’è il bene? Per rispondere a questa domanda, occorre un testimone: qualcuno che ci faccia del bene. Più ancora, occorre qualcuno che sia il nostro bene, ascoltando con amore il desiderio che freme nella nostra coscienza. Senza questi testimoni non saremmo nati, né saremmo cresciuti nel bene: come veri amici, essi sostengono il comune desiderio di bene, aiutandoci a realizzarlo nelle scelte di ogni giorno. Carissimi giovani, l’amico che sempre accompagna la nostra coscienza è Gesù. Volete incontrare veramente il Signore Risorto? Ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza!”.

Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il Maestro buono che cammina sempre al nostro fianco”, il consiglio fecondo di Papa Leone XIV.

“Quanto ha bisogno il mondo di missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace! Quanto ha bisogno il futuro di uomini e donne che siano testimoni di speranza! Ecco, carissimi giovani, il compito che il Signore Risorto ci consegna. Grazie Gesù per chiamarmi!”, dice Leone XIV.

La Veglia a Tor Vergata è continuata poi con la Lettura del Vangelo e anche un momento intenso di Adorazione Eucaristica. I giovani con il Papa adorano il Santissimo Sacramento e Leone XIV lo incensa. Dopo un tempo di silenzio, davvero emozionante e incredibile, viene recitato il Salmo 39 in inglese, spagnolo, italiano, tedesco, portoghese, francese, polacco. Il ritornello “Eccomi” viene cantato in diverse lingue.

Infine una preghiera a Maria, nostra Madre.  Papa Leone XIV lascia il piazzale. Appuntamento a domani mattina alle 9 per la Messa a Tor Vergata e la recita dell’Angelus. I giovani passeranno lì la notte. Proprio come venticinque anni fa.

“Vorrei ringraziare il coro la musica per accompagnarci! Grazie a tutti voi! Mi raccomando riposatevi un po’…appuntamento domani mattina!”, il Papa saluta tutta la sua gioventù.

 

 

 

 

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