Roma, 16 August, 2025 / 2:00 PM
E’ dedicata alle ‘Immagini di Maternità. La bellezza della vita che nasce’ la mostra diffusa nelle 13 diocesi delle Marche che fino al 30 novembre aiuterà i visitatori a scoprire uno straordinario patrimonio d’arte e di fede, per cui il vescovo delegato per i Beni culturali della Conferenza Episcopale Marchigiana, monsignor Francesco Massara, arcivescovo dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, nel presentare l’iniziativa ha affermato: “Nel cammino verso il Giubileo del 2025, alla luce della bolla papale ‘Spes non confundit’, anche le Chiese delle Marche desiderano offrire un segno concreto di speranza e bellezza”.
Per questo, secondo la Chiesa marchigiana, “La maternità di Maria non è solo un tema devozionale, ma un ponte tra arte, fede e storia. Attraverso le tre opere selezionate in ciascun dei tredici musei coinvolti, emergerà la forza evocativa di immagini che parlano di cura, protezione e speranza. Si racconterà come, nella tradizione cristiana, l’incarnazione abbia compiuto la salvezza dell’umanità proprio attraverso il grembo di Maria. Ospitare una mostra diffusa in una Regione che custodisce a Loreto il Santuario dell’Incarnazione significa moltiplicare il senso del pellegrinaggio: spirituale, perché riafferma il legame profondo con il mistero dell’Incarnazione; culturale, perché valorizza capolavori spesso poco accessibili, aprendoli a un pubblico più vasto”.
Mentre il presidente della Conferenza episcopale marchigiana, monsignor Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata, ha invitato a visitare questi tesori marchigiani: “Percorrere le Marche alla scoperta di questi capolavori d’arte, di fede, di bellezza e di tradizione è un’esperienza unica… La bellezza della maternità divina ci ricorda che la salvezza si è compiuta nel dono di un Figlio. Non lasciamo che questo tesoro resti nascosto, ma viviamo insieme un pellegrinaggio di speranza e di grazia”.
Inoltre l’arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, monsignor Angelo Spina, ha valorizzato il museo come un luogo ‘vivo’: “Un Museo non è semplicemente un luogo dove vengono esposti oggetti importanti, ma è uno scrigno di bellezza, di fede, è un luogo vivo che, pur presentando segni ‘antichi’, mai porta i segni della vecchiaia. La bellezza dell’arte che comunica speranza è quanto mai necessaria all’uomo del nostro tempo. Percorrere le Marche alla ricerca di capolavori d’arte, di fede, di bellezza e di tradizione è oggi un vero pellegrinaggio giubilare alla scoperta della ‘bellezza che ci salva’. La Regione Marche e la Conferenza Episcopale Marchigiana possono così meglio contribuire alla crescita sociale, culturale e turistica della nostra regione”.
Nell’arcidiocesi di Urbino Urbania e Sant’Angelo in Vado monsignor Sandro Salvucci ha proposto il poema di Charles Péguy, ‘Il Portico del Mistero della Seconda Virtù’, per descrivere la maternità come una forza che guarda al futuro: “Nella maternità, tra Madre e Figlio si svela altissima la speranza, che si concretizza nella divina ostensione di Cristo, il ‘Dio con noi’. Le donne sono storicamente portatrici di speranza e agiscono in forza della vita e per la vita, danno la vita, accompagnano i bisogni degli altri con generosità e gesti di tenerezza. Le donne sono coloro che portano il peso, ma anche coloro che permettono alla Chiesa di stare diritta. Anche nei momenti di buio, la visione di Maria con Gesù Bambino, ricorda che Dio non abbandona il suo popolo, ma viene a portare protezione, luce e salvezza”.
Quindi da monsignor Francesco Massara ci facciamo spiegare il motivo di una mostra sulla maternità: “La maternità è un tema universale che parla a tutte le culture, i tempi e le generazioni. Scegliere la maternità come filo conduttore per una mostra diffusa in occasione del Giubileo significa mettere al centro il valore della vita, dell’accoglienza, della tenerezza e dell’amore incondizionato. In particolare, la maternità di Maria è simbolo di speranza, fiducia in Dio e dono totale, e nell’arte sacra ha da sempre rappresentato un’immagine potente di protezione e intercessione. In un tempo segnato da crisi e incertezze, tornare a contemplare queste immagini è un invito a riscoprire ciò che dà origine alla vita e al senso profondo dell’esistenza”.
La bellezza della vita quale segno di speranza è?
“La bellezza della vita, specialmente nella sua origine (la nascita) è un segno forte di speranza perché testimonia che, nonostante le difficoltà, il bene continua a fiorire. La vita che nasce è promessa di futuro, rinnovamento e continuità. L’arte che raffigura la maternità, come la Madonna con Bambino, ci ricorda che ogni nuova vita è preziosa e sacra. In questo senso, la mostra è anche un messaggio sociale e spirituale: valorizzare la vita significa promuovere la pace, l’accoglienza e la solidarietà”.
In quale modo la maternità di Maria è un ponte tra arte, fede e storia?
“Maria, madre di Gesù, è una delle figure più rappresentate nella storia dell’arte. La sua immagine ha attraversato secoli di cultura visiva, divenendo non solo simbolo religioso, ma anche emblema di grazia, umanità e misericordia. La maternità di Maria è un ponte tra arte, perché ha ispirato generazioni di artisti; fede, perché è icona della fiducia nel disegno divino; e storia, perché le sue raffigurazioni raccontano i cambiamenti estetici e culturali delle epoche. Contemplare queste opere ci connette al patrimonio spirituale e artistico delle nostre radici”.
Cosa significa aver dato vita ad una mostra diffusa?
“Una mostra diffusa è un’esposizione articolata in più sedi, in questo caso nei musei delle 13 diocesi marchigiane. E’ un modo innovativo per valorizzare il patrimonio locale, coinvolgere più territori e promuovere una fruizione culturale partecipata. Ogni museo ospita tre opere legate al tema della maternità, ma tutte le mostre condividono un’immagine coordinata: stessi colori, pannelli grafici, strumenti didattici e comunicativi. In questo modo, pur nella diversità dei luoghi, si crea un percorso coerente, armonico e accessibile”.
Quali opere si possono ammirare?
“Nei 13 musei saranno esposte tre tipologie di opere per ciascuna sede: Madonne con Bambino: raffigurazioni della Vergine che tiene in braccio Gesù, espressione di tenerezza, amore materno e sacralità.
Madonne del Latte: immagini della Vergine che allatta il Bambino, simbolo di nutrimento, umanità e dono della vita.
Madonne della Misericordia: opere in cui Maria accoglie sotto il suo manto i fedeli, rappresentando protezione, intercessione e rifugio.
(La storia continua sotto)
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Queste opere provengono dal ricco patrimonio ecclesiastico marchigiano e coprono diversi stili e periodi artistici, offrendo un viaggio visivo e spirituale attraverso i secoli”.
Le opere saranno visibili presso i Musei diocesani secondo le modalità e gli orari previsti per ogni museo.
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