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Un servizio di EWTN News

I figli di Sant’Agostino. Lo spirito missionario

Un dipinto che celebra i primi agostiniani missionari

Leone XIV è stato missionario in Perù per oltre venti anni, prima da sacerdote, e poi da vescovo. Ma è stato anche superiore degli Agostiniani, l’ordine religioso di cui è parte da sempre, e in quel suo ruolo ha visitato le missioni agostiniane in tutto il mondo. Perché gli agostiniani, che si ispirano a Sant’Agostino ma non furono fondati dal Santo di Ippona, hanno uno spirito evangelizzatore che è rimasto vivo per mezzo millennio. Era, infatti, il 1533 quando i primi agostiniani partirono in missione.

A quel tempo, gli Agostiniani, riuniti intorno alla “regola di Sant’Agostino”, avevano appena tre secoli di vita. La regola agostiniana è stata infatti approvata da Innocenzo IV nel 1244, ma fu con le esplorazioni del XVI secolo che cominciarono ad aprire missioni nelle Americhe, in Asia, in Africa, e poi persino in Oceania. E lo fecero secondo uno schema preciso, integrandosi e studiando la lingua, contribuendo alla costruzione delle opere sociali, curando in particolare le comunità locali.

Primo territorio di missione fu Veracruz, in Messico, nel 1533. I missionari di Sant’Agostino incontrarono le comunità indigene e furono i primi a dare loro l’Eucarestia, andando oltre il dibattito sull’uguaglianza tra indios ed europei che imperversava in Europa.

Quindi, gli agostiniani arrivarono in Asia. Si stabilirono prima di tutto a Cebu, nelle Filippine, dove divennero i custodi del Santo Nino, e lì svilupparono varie attività educative e aiutarono la popolazione a costruire le prime strade. Uno degli agostiniani era un geografo, Andrés de Urdaneta, e le rotte da lui tracciate hanno rappresentato la guida della navigazione dei secoli successivi.

Dopo la Filippine, gli agostiniani arrivarono in Giappone. Era un agostiniano Tommaso Kintsuba, martire, che lavorò per aiutare i cristiani incarcerati nel palazzo dell’imperatore a Nagasaki. Fu ricercato, si nascose nelle grotte della valle del Kintsuba, eppure continuava a svolgere il suo ministero, cambiando spesso spesso aspetto. Ma fu eventualmente arrestato, rifiutò di abiurare e morì martire nel 1637.

Le prime relazioni tra Chiesa cattolica e Cina sono anche dovute ad un agostiniano, Martin de Rada, che raccontò il Paese ancora prima del gesuita Matteo Ricci.

E poi, gli agostiniani sono missionari in Africa. Arrivavano dal Portogallo, seguendo le rotte coloniali, e arrivarono anche in Algeria, ad Annaba, l’antica Ippona, la città di Sant’Agostino, doe costruirono una cattedrale in onore del Santo.

Ultimo territorio toccato fu l’Australia, dove si batterono per la difesa delle popolazioni aborigene.

Oggi gli agostiniani operano in 54 Paesi, con 2.700 missionari. La maggioranza delle missioni è in America Latina. Oltre al ramo maschile, c’è un ramo femminile che spesso si affianca a loro. Dal 2014, le Nazioni Unite hanno riconosciuto la Ong degli Agostiniani come membro del Consiglio Economico Sociale dell’organizzazione.

 (1 – continua)

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