venerdì, dicembre 05, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

I figli di Sant’Agostino. L’Africa

Missionari agostiniani

Papa Francesco avrebbe voluto anche fare un grande viaggio in Africa, e non è detto che Leone XIV non prenda quel progetto, che prevedeva una tappa a Capoverde, tra i primi del suo pontificato. Ma di una cosa gli agostiniani di Africa sono sicuri: che il “continente nero” sarà centrale nel pontificato del Papa.

Subito dopo l’elezione, i media vaticani avevano intervistato il vescovo agostiniano Edward Hiiboro Kussala, che serve in Sud Sudan guidando la diocesi di Tombur-Yambio, e padre Edward Danaing Daleng, procuratore generale dell’Ordine di Sant’Agostino e consigliere generale per il continente.

In particolare, padre Danaing aveva sottolineato che Leone XIV ha “l’Africa nel cuore”, tanto che ha “visitato più volte tutte le nostre missioni africane” quando era priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, visitando la Nigeria almeno dieci volte.

Gli agostiniani sono presenti in una decina di Stati africani. La Federazione Agostiniana d’Africa è un’emanazione internazionale dell’Ordine di Sant’Agostino, e riunisce tutti gli istituti religiosi di spiritualità agostiniana nel continente, con gruppi maschili e femminili da Kenya, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Benin, Burkina Faso, Togo e altri Stati. La Nigeria è diventata provincia agostiniana nel 2001, quando Prevost era stato eletto priore generale, culminando una presenza che risaliva al 1938, all’arrivo dei primi missionari agostiniani irlandesi.

Fu proprio Prevost a stimolare ed aiutare la creazione di un nuovo collegio per ragazzi e ragazze in Nigeria già nel 2006.

Ancora, da prefetto del Dicastero dei Vescovi, continuava a visitare l’Africa. Aveva previsto una visita alla Nigeria quest’anno, era stato in Kenya alla fine del 2024, presiedendo la dedicazione della cappella della Madonna del Buon Consiglio presso il convento di Sant’Agostino di Karen, nella provincia di Nairobi.

Come gli agostiniani arrivarono in America con portoghesi e spagnoli, così arrivarono in Africa con l’espansione coloniale portoghese, perché gli Agostiniani portoghesi erano in buone relazioni con la corte di Lisbona, e spesso accompagnavano gli amministratori.

Tanto che il 6 luglio 1554, nel concistoro celebrato da Giulio III, venne creato vescovo dell’isola di Sáo Tomé l’agostiniano Gaspare Cão, che rimase nell’isola dal 1556 al 1565. Due degli agostiniani che erano arrivati con lui furono destinati all’antico Congo.

Il vescovo Gaspare fu poi calunniato, dovette tornare in Portogallo, e fu scagionato da tutte le accuse. Nel 1572 ripartì per l’Africa, visitò São Tomé e Principe e l’antico Congo. Morì nel 1574, ma la sua eredità restò viva, anche perché era tornato in Africa con un gruppo di agostiniani, che ne perpetuò il lavoro.

Di fronte alle buone informazioni che il re del Portogallo Sebastiano riceveva dal suo governatore, egli dispose, con una lettera del 1575, che fossero appunto gli Agostiniani del Portogallo a incaricarsi della conversione di tutta la costa della Guinea. Si tratta delle "parti di Guinea e di Mina, Angola, e Congo, e di tutti i maggiori luoghi della suddetta Costa di Guinea".

Ci furono poi varie vicissitudini, ma anche diversi vescovi agostiniani nell’isola e in Africa.

Altro campo di missione degli Agostiniani della provincia portoghese fu la costa dei regni di Melinde e Mombaça. A questa missione pervennero dalla città di Goa, in India, dove l'Ordine possedeva missioni fiorenti.

I primi Agostiniani giunsero a Mombaça nel 1598; ancora nel 1632, essi continuavano a restare gli unici missionari della regione e del regno di Melinde.

Il fatto più importante di questa missione fu il martirio di tre Agostiniani, che lavoravano in quella località, e di molti altri cristiani: il martirio venne ordinato nel 1631 dal re di Melinde, Don Gerolamo Chingalia, quando apostatò dalla fede cristiana. La missione venne restaurata più tardi: appena il Portogallo riuscì a sottomettere la regione al proprio potere. L'ultimo priore del convento di Mombaça che conosciamo è il padre Antonio del Nascimento, nominato il 2 dicembre 1729. Attualmente (1972) l'Ordine ha missioni in Nigeria. Il 22 gennaio 1940 giunsero i primi agostiniani a Yola (Adamawa). Sono affidate all'Ordine due diocesi in questa missione: quella di Yola e quella di Maiduguri, appartenenti alla provincia irlandese. Un'altra missione è situata nel Congo-Kinshasa o Zaire e affidata alla provincia belga. I primi missionari partirono per il Congo il 1 luglio 1952; prestarono la loro opera inizialmente nel vicariato di Niangara, dove collaborarono con i Domenicani.

Il 24 febbraio 1958, Pio XII creava per loro la prefettura apostolica di Doruma, elevata a diocesi da Paolo VI nel 1967. L'Ordine, negli ultimi tempi, ha lavorato pure in Etiopia: nel piccolo centro di Bisidimo, la provincia agostiniana di Germania fondò un posto di missione; il primo missionario fu il p. Manuel Goller, che parti per l'Etiopia il 20 dicembre 1958.

 

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