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Un servizio di EWTN News

Dalle Diocesi, oggi il Giubileo degli operatori della giustizia e domani la XXXVII Giornata nazionale per il clero

Immagine di repertorio

Riguarda quanti sono coinvolti nel mondo della giustizia laica, canonica, ecclesiastica, a vario titolo: giudici, pubblici ministeri, magistrati, avvocati, operatori del diritto il giubileo  degli operatori di giustizia che si celebra oggi. La Chiesa italiana, tramite il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, grazie ai fondi dell’8xmille, sostiene in tutto il mondo migliaia di progetti, sia specificamente rivolti agli operatori di giustizia, sia in senso più ampio volti a dare opportunità, rigenerare speranza, diventando così volano per declinare la giustizia, anche in contesti difficili e precari. Ma nell’anno giubilare, e non solo, sono tanti i progetti della chiesa italiana per dare speranza e giustizia come la falegnameria della Casa circondariale di Cremona, dove due persone detenute sono protagoniste di un progetto di reinserimento e restituzione alla comunità. Su iniziativa della Caritas diocesana e nell’ambito del progetto “Dare Speranza alla Giustizia” finanziato con i fondi dell’8xmille stanno, infatti, lavorando alla ristrutturazione di 48 persiane della Casa dell’accoglienza. “L’idea di coinvolgere nel restyling della Casa dell’accoglienza alcune persone detenute – spiega suor Mariagrazia Girola, coordinatrice dei progetti di Caritas Cremonese in carcere alle pagine del giornale diocesano - nasce dal desiderio di dare un significato più profondo alla ristrutturazione, creando oltre a un’occasione occupazionale anche una di senso”. 

Domani, poi, si celebra la XXXVII Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero in Italia. Sacerdoti che – come spiega la Cei -  “oggi più che mai, rappresentano una risorsa fondamentale. Sono annunciatori del Vangelo nella concretezza della vita quotidiana, artigiani di relazioni autentiche, punti di riferimento per famiglie in difficoltà, anziani soli, giovani disorientati o in cerca di lavoro. Con discrezione e tenacia, offrono tempo, energie e ascolto costruendo reti di solidarietà e accompagnando percorsi di fede e rinascita. Una giornata che richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti e “sulla bellezza del loro servizio”. Parlando del patrimonio culturale della chiesa in Italia l’abbazia territoriale di Subiaco, dal 14 settembre fino al 31 ottobre 2025, ospita, presso il monastero di Santa Scolastica, una mostra dedicata al patrimonio librario custodito nella biblioteca che Papa Pio VI, abate commendatario dell’abbazia dal 1773, donò al Seminario abbaziale da lui fatto riedificare dalle fondamenta. Molti di questi testi sono stati oggetto negli ultimi anni di importanti interventi di restauro finanziati dalla stessa Abbazia grazie ai fondi dell’8xmille messi a disposizione dall’Ufficio nazionale Beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. 

Nell’anno giubilare anche il convegno e l’assemblea generale del Collegamento dei Santuari Italiani che si terrà a Torino dal 3 al 7 novembre. In un anno giubilare particolarmente significativo per la Chiesa, questo convegno rappresenta “un'opportunità unica di riflessione e confronto sul tema della consolazione e della speranza, temi tanto urgenti e rilevanti in un tempo di sfide e di speranze collettive”.

A Padova il vescovo, Claudio Cipolla, ha firmato l’editto con il quale si annuncia alla comunità ecclesiale la richiesta, da parte del postulatore – il diacono Francesco Armenti – di avviare la causa di beatificazione e canonizzazione di don Giovanni Nervo (1918-2013), prete della diocesi di Padova, primo presidente di Caritas Italiana e della Fondazione E. Zancan. Nato il 13 dicembre 1918 a Casalpusterlengo (Lodi), dove la famiglia a motivo della Prima guerra mondiale si era rifugiata dalla natia Solagna (Vi), don Nervo in risposta alla chiamata del Signore, avvertita fin da piccolo, entrò in seminario a 13 anni e il 6 luglio 1941 venne ordinato presbitero dal vescovo Carlo Agostini. Dal 1945 al 1950 fu assistente spirituale delle Acli e, successivamente, cappellano di fabbrica dell’Opera nazionale di assistenza religiosa e morale degli operai – Onarmo - fino al 1963, diventandone responsabile nazionale fino al 1965. Nel 1951 istituì la “Scuola superiore di Servizio sociale” e nel 1964 la Fondazione E. Zancan. Dal 1965 al 1969 fu parroco di Santa Sofia a Padova, e dal 1971 al 1975 ha guidato, come primo presidente, la Caritas Italiana. Dal 1975 al 1986 ne è stato vicepresidente. Conclusa l’esperienza in Caritas italiana, don Giovanni fu chiamato presso la Cei come coordinatore dei rapporti tra la Chiesa e le istituzioni fino al 1991, quando ritornò definitivamente a Padova dove, su incarico del vescovo Filippo Franceschi continuò a coordinare i rapporti Chiesa-istituzioni-territorio nella diocesi di Padova e il suo lavoro presso la Fondazione Zancan. Morì all’Opera della Provvidenza S. Antonio, a Sarmeola di Rubano (Pd) il 21 marzo 2013.

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