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Al Festival Francescano l’Uomo, la Tecnologia, l’Intelligenza Artificiale e la Spiritualità

A giugno a Roma era stato presentato il Festival Francescano con fra Giampaolo Cavalli, presidente del Festival Francescano e Luca Piras, ministro nazionale dell’Ordine Francescano Secolare: quattro giorni e oltre 100 eventi tra lezioni magistrali, incontri, presentazioni di libri, spettacoli e momenti di spiritualità animeranno Bologna dal 25 al 28 settembre per questa XVII edizione sul tema ‘Il Cantico delle Connessioni’ per riflettere sul legame tra l’essere umano, la tecnologia, l’intelligenza artificiale e la spiritualità in un’epoca segnata da conflitti, trasformazioni rapide e nuove incertezze.

Il festival si apre simbolicamente lunedì 22 settembre con un approfondimento del climatologo Luca Mercalli, dedicato agli effetti del cambiamento climatico. Il programma prosegue dal 25 settembre con interventi di ospiti di primo piano: p. Paolo Benanti, teologo ed esperto di Intelligenza Artificiale, terrà una lectio sulle implicazioni etiche delle tecnologie emergenti. Stefano Mancuso, botanico e fondatore della neurobiologia vegetale, parlerà dell’intelligenza delle piante. Federico Faggin, fisico inventore del microchip, si confronterà sul rapporto tra scienza e spiritualità. Vittorino Andreoli, neuropsichiatra, presenterà la sua ‘Preghiera del non credente’. Michela Marzano, filosofa, rifletterà sulle relazioni intergenerazionali. Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, porterà il suo sguardo sulla contemporaneità. Ci saranno anche il card. Matteo Zuppi in dialogo con l’inviata di guerra Francesca Mannocchi, per confrontarsi su possibili connessioni di pace e la Presidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Maria Chiara Carrozza.

Il convegno inaugurale, in programma giovedì 25 settembre nella Cappella Farnese, propone una rilettura del Cantico delle Creature ad 800 anni dalla sua scrittura con fra Giuseppe Buffon, Alberto Bertoni, Pietro Maranesi, Paolo Capitanucci e Chiara Bertoglio. Spazio anche a performance artistiche, con protagonisti come Ascanio Celestini, che proporrà ‘San Francesco’; Mariangela Gualtieri, poetessa e attrice; Francamente, cantautrice rivelazione di X Factor 2024, con un’inedita versione musicata del Cantico; l’Orchestra da camera dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme; Davide Morosinotto, autore per ragazzi, che parlerà dell’intelligenza artificiale applicata alla scuola. A questi si aggiunge la presenza di Giobbe Covatta, con il suo spettacolo ironico e provocatorio sull’emergenza ambientale.

Sul fronte letterario, si segnala la presentazione del saggio ‘Educare a pensare’ di Massimo Nardi e Marco Ferrari, il romanzo ‘Marì la bugiarda’ di Antonio Ferrara, la biografia ‘Vita di un poeta ribelle’ di Mario Lancisi su p. David Maria Turoldo, e ‘Vocabolario della fraternità’ a cura di Francesco Occhetta. Sarà anche presentato ‘La buona alleanza. Scienza e fede a difesa della casa comune’ di mons. Erio Castellucci e Vincenzo Balzani e ‘Sconfinato’ di don Luca Peyron, mentre don Luca Mazzinghi e Mario Cignoni illustreranno la traduzione ecumenica del Nuovo Testamento.

Tra i membri del comitato scientifico che interverranno durante il Festival ci saranno Carla Maria Bino, studiosa della cultura drammatica medievale, Eugenio Santoro, esperto di sanità digitale, e Simone Morandini, che rifletterà sui dieci anni dell’enciclica ‘Laudato Sì’. Davide Rondoni, presidente del comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di san Francesco, sarà presente in occasione della presentazione del Calendario di Frate Indovino 2026.

Il festival è promosso dal Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, e il sostegno di Chiesa di Bologna e Fondazione Comunicazione e Cultura.

Per scoprire meglio il tema abbiamo chiesto al direttore scientifico del Festival Francescano, fra Dino Dozzi, di raccontare questo festival incentrato sulle connessioni: “Quest’anno ricorre l’ottavo centenario della pagina più conosciuta degli scritti di san Francesco, il ‘Cantico delle creature’, un testo straordinario di ecologia, ben prima della nascita dell’ecologia. Ma, oltre questo significato di profetica ecologia e, ancor più, di straordinaria fede, il Cantico è la ‘magna charta’ delle connessioni in tutte le direzioni: da quella verticale, dall’ ‘Altissimo, onnipotente, bon Signore’ del primo versetto all’ultimo ‘e serviateli cum grande humilitate’; a quella orizzontale, che include ed abbraccia fraternamente ogni creatura, da fratello sole a sorella acqua a madre terra”.

Quindi le connessioni sono un modo 'moderno' per raccontare il cantico di san Francesco?

“La terminologia del Cantico di san Francesco è profondamente umana, religiosa e poetica, e deriva dal suo sguardo che può apparire ingenuo, ma che si rivela invece di una profondità e di una modernità straordinarie. Ci stiamo rendendo conto che è solo aprendo gli occhi sulle connessioni in cui siamo inseriti che troviamo la nostra identità, il significato della nostra esistenza e il dovere della nostra responsabilità”.

Allora in quale modo è possibile raccontare artisticamente oggi il Cantico delle Creature?

“Per questa operazione di umanizzazione ci faremo aiutare da filosofi come Michela Marzano, da poeti come Davide Rondoni e Mariangela Gualtieri, da teologi come Matteo Zuppi e Giuseppe Buffon, da scienziati come Maria Chiara Carrozza e Stefano Mancuso, da giornalisti come Aldo Cazzullo, da artisti come Ascanio Celestini e da un altro centinaio di ospiti con competenze e storie diverse, che ci aiuteranno a comprendere che le connessioni non sono competizione, ma possono diventare comunione”.

Nell'epoca dell'Intelligenza Artificiale il Cantico delle Creature è necessario?

“Dal punto di vista tecnico le connessioni che oggi abbiamo a disposizione sono molto più numerose e potenti rispetto a quelle che aveva san Francesco, ma dal punto di vista qualitativo, cioè davvero umano, le nostre connessioni hanno estremo bisogno di confrontarsi con quelle di san Francesco. Tra le creature da riconoscere come sorelle e per le quali lodare il Signore, oggi potremmo inserire anche l’Intelligenza Artificiale, che ci sta aprendo straordinarie possibilità, ma che dobbiamo trattare con grande senso di responsabilità per non farci distruggere dall’ ‘opera delle nostre mani’. Fra Paolo Benanti, del comitato scientifico, è ricercato in tutto il mondo perché con competenza e passione tiene viva questa preoccupazione etica. Sarà lui a chiudere il festival delle connessioni”.

E ci sono anche alcuni workshop: in cosa consiste quello riguardante 'Francesco, questo voglio, questo cerco'?

“La Compagnia della Rancia propone questo progetto artistico originale, ispirato alla vita di san Francesco: viene proposta un’esperienza di ascolto immersivo, seguito da uno spazio di dialogo con gli autori, alla ricerca di una connessione tra l’esperienza di Francesco e quella  dei partecipanti, rispondendo insieme alla domanda: che cosa voglio, cosa cerco nella mia vita?”

Allora, per quale motivo il perdono non delude?

“Verso la fine del Cantico, san Francesco loda il Signore ‘per quelli che perdonano per lo Tuo amore’.  Non potevamo tralasciare questo straordinario motivo di lode, soprattutto in questi nostri giorni in cui tocchiamo con mano che la pace ha bisogno della giustizia ma anche del perdono. ‘Via Pacis’ propone un workshop nel quale fare esperienza di perdono, per guarire le nostre relazioni, anche con noi stessi, trasformando il male in bene e cambiando il nostro sguardo sul passato, attraverso la preghiera”.

 

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