Gerusalemme, 06 October, 2025 / 10:00 AM
Più che la scienza saranno le religioni a salvare il mondo. Anche in senso ecologico.
E' un po' questo il tema del pensiero e del progetto del Centro interreligioso per lo sviluppo sostenibile che ha sede a Gerusalemme, ma che di fatto svolge una attività in tutto il mondo.
Qualche giorno fa l'Ambasciata di Israele presso la Santa Sede ha ospitato una conferenza del Rabbino Yonatan Neril fondatore del centro. E' stato lui a spiegare la lettura rabbinica dei temi affrontati dalla Laudato sì.
Tra i progetti della Centro c'è quello della Eco Bibbia. Un idea ambiziosa perché la Sacra Scrittura è lunga. Il primo volume è dedicato a Genesi ed Esodo. Il testo, in inglese, entra nel dettaglio ed usa i commenti rabbinici per capire dove l'umanità sta sbagliando e cosa si può fare. Così ad esempio è bello riflettere su un commento ebraico della Bibbia ebraica risalente a 1.800 anni fa. "Il rabbino Shimon bar Yochai descrive un gruppo di persone che viaggiano su una barca. Uno di loro prende un trapano e inizia a praticare un foro. Gli altri gli chiedono: “Perché lo stai facendo?” La persona risponde: “Perché vi preoccupate? Non sto forse trapanando sotto il mio posto?” Gli altri rispondono: “Ma così allagherai la barca per tutti noi!”
Immaginate di essere un passeggero su questa barca. Una persona, senza preoccuparsi degli altri, mette a repentaglio la vostra sicurezza. La persona che sta trapanando potrebbe avere motivi validi. Forse ha fame e vuole calare una lenza, o ha caldo e vuole rinfrescarsi i piedi nell'acqua. Forse la barca è in acque dolci e ha sete. Ma per quanto valida possa essere la ragione, praticare un foro nella barca per soddisfare i desideri di una persona mette in pericolo tutti.
La storia del rabbino Shimon ci mette in guardia dal potere distruttivo di lasciare che i nostri desideri egoistici prevalgano su ogni altra considerazione. Le sfide ambientali odierne non riguardano il “fare ciò che si vuole”. Tutti quelli che sono sulla barca (o sul pianeta) devono collaborare per garantire che tali comportamenti non continuino. La persona che sta praticando il foro potrebbe avere motivi validi. Forse ha fame e vuole gettare una lenza, oppure ha caldo e vuole rinfrescarsi i piedi nell'acqua. Forse la barca si trova in acque dolci e ha sete. Ma per quanto validi possano essere i motivi, praticare un foro in una barca per soddisfare i desideri di una persona mette in pericolo tutti".
Ecco allora una chiave di lettura, perché le comunità religiose, si domanda Rav Neril, sono una chiave per la sostenibilità? Perché, risponde, la crisi ambientale porta con sé un messaggio profondo: il nostro stile di vita è squilibrato, e si tratta in fondo di una crisi spirituale. Le distruzioni ecologiche riflettono il disequilibrio interiore degli esseri umani. Dunque il cambiamento è di natura in primo luogo spirituale. Noi cattolici lo chiamiamo conversione.
Il Centro interreligioso per lo Sviluppo Sostenibile organizza seminari, si occupa della ecologia al femminile e mette insieme religiosi e scienziati anche teleconferenze e video.
Tra le possibilità anche un tour ecologico del mercato di Machane Yehuda di Gerusalemme.
In chiave cattolica si potrebbe pensare anche di tornare agli Orti Monastici, luoghi dove coltivare era pregare.
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