Città del Vaticano , 04 October, 2025 / 6:00 PM
Mancavano pochi minuti alla cinque quando Papa Leone XIV è sceso nel Cortile di San Damaso allestito per il Giuramento delle nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia.
Un rapido saluto dei presenti, poi il Papa ha seguito l'evento che ha sempre un grande fascino, con le corazze tirate a lucido e le manovre precise delle reclute, con le famiglie emozionate e tra gli ospiti la Presidente della Confederazione elvetica.
Il Comandante Graf dopo la rivista delle nuove reclute schierate nel Cortile del Palazzo Apostolico ha salutato il Papa e dato il via alla cerimonia del Giuramento.
Nel suo breve discorso ha ricordato che l'ultima volta che un Papa ha partecipato alla cerimonia è stato Paolo VI 58 anni fa. Poi in tedesco ha saluto le Guardie ricordano il loro compito e impegno.
Ogni guardia si impegna a servire Lei Santo Padre, ha detto Graf. Nessuno cerca il martirio ma ognuno promette di fare tutto il necessario nell'ora del bisogno.
Un ricordo della storia del sacrificio del Sacco di Roma, e sul fatto che il loro coraggio si fondava sulla profondità della fede. Il ricordo dei Santi Patroni e infine il saluto e la promessa di fedeltà al Papa. Poi prende la parola il Cappellano per introdurre la formula del Giuramento.
Le Guardie giurano fedeltà al Papa con la mano sulla bandiera e l'altra con tre dita alzate.
Le note della Banda hanno introdotto e concluso la cerimonia come di consueto.
Al termine dalla Cerimonia il Papa in un breva saluto: "Prima di concludere questa “hermosa” cerimonia vorrei dire una parola di gratitudine innanzitutto a Dio per il dono della vita e della fede.
Vorrei salutare tutti i presenti, i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, il Presidente della Federazione Elvetica, le famiglie delle Guardie Svizzere che oggi hanno fatto questo giuramento in una maniera “muy” speciale.
A tutti voi che avete fatto questo giuramento: è una testimonianza molto importante nel mondo di oggi. Ci fa capire l’importanza della disciplina, del sacrificio, di vivere la fede in una maniera che veramente parla a tutti i giovani del valore di dare la vita, di servire e pensare agli altri. Vi ringrazio a nome mio e di tutta la Santa Sede per il vostro servizio.
Dio vi benedica. Benedica le vostre famiglie e vi accompagni sempre. Grazie!"
Questa mattina la messa in San Pietro per le nuove reclute è stata celebrata dal Cardinale Parolin che ha ricordato che ricordando la festa di San Francesco ha esortato i nuovi alabardieri, a “nutrirsi spiritualmente dell’esempio” del Poverello, della sua fedeltà al Papa e alla Chiesa. “Una fedeltà che sgorgava dalla sua calda amicizia verso il Signore”, il quale “riempiva l’intera sua vita”. Tale lealtà, ha proseguito Parolin, “non ha nulla di ideologico”, bensì “nasce e matura nella preghiera”, “nel ristoro di cui si fa esperienza quando si contempla Gesù, mite e umile di cuore”, perché Egli non è “duro, autoritario, ma discreto e paziente”.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA