venerdì, dicembre 05, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Il Papa: “I nuovi santi sono per tutti noi segni luminosi di speranza”

“Gli uomini e le donne che ieri abbiamo proclamato santi sono per tutti noi segni luminosi di speranza, perché hanno offerto la propria vita nell’amore di Cristo e dei fratelli”. Papa Leone XIV accoglie con gioia i Pellegrini venuti per le Canonizzazioni di ieri mattina in Piazza San Pietro. Sono venuti da varie parti del mondo per la canonizzazione dei martiri Pietro To Rot e il vescovo Ignazio Choukrallah Maloyan, delle religiose Maria Troncatti, Vincenza Maria Poloni e Carmen Rendiles Martínez, e i laici Bartolo Longo e José Gregorio Hernández Cisneros.

Il Papa parla ai presenti con un discorso in 3 lingue.  Riguardo al vescovo martire armeno Ignazio Choukrallah Maloyan il Pontefice commenta: “Questo mi fa pensare con affetto al popolo armeno, che incide la croce sulle pietre come segno della sua fede salda e incrollabile. Possa l'intercessione del nuovo Santo rinnovare il fervore dei credenti e portare frutti di riconciliazione e pace per tutti”.

Su San Pietro To Rot il Pontefice afferma che l’esempio del santo catechista può “incoraggiarci a difendere le verità della fede, anche a costo di sacrifici personali, e ad affidarci sempre a Dio nelle nostre prove”.

Poi i due nuovi santi venezuelani: san José Gregorio Hernández e santa Carmen Rendiles – tantissimi ieri i pellegrini presenti in Piazza San Pietro dal Venezuela - il Papa spera che siano “un forte stimolo affinché tutti i venezuelani si riuniscano e sappiano riconoscersi come figli e fratelli della stessa Patria, riflettendo così sul presente e sul futuro, alla luce delle virtù che questi santi hanno vissuto in modo eroico”.

Poi il Papa nomina santi italiani, in lingua italiana. “Lodiamo inoltre il Signore per suor Maria Troncatti, santa salesiana che ha dedicato la vita al servizio delle popolazioni indigene dell’Ecuador. Coniugando competenza medica e passione per Cristo, questa generosa missionaria ha curato le membra e i cuori di quanti assisteva con l’amore e la forza che attingeva dalla fede e dalla preghiera. La sua opera, davvero instancabile, è per noi esempio di una carità che non si arrende nelle difficoltà, trasformandole piuttosto in occasioni per un dono gratuito e totale di sé”.

“Nella sua provvidenza, Dio ha donato alla Chiesa suor Vincenza Maria Poloni, fondatrice delle Suore della Misericordia. Il suo carisma testimonia la compassione di Gesù verso gli ammalati e gli emarginati. Nutrendo l’impegno sociale con una profonda spiritualità eucaristica e con la devozione mariana, santa Vincenza ci incoraggia a perseverare nel servizio quotidiano ai più fragili: è proprio lì che fiorisce la santità di vita!”, continua il Papa nel suo discorso.

“Questa trasformazione, che la grazia di Dio opera nel cuore, trova in Bartolo Longo un esempio di particolare intensità. Convertitosi da una vita lontana da Dio, egli dedicò ogni energia a opere di misericordia corporale e spirituale, promuovendo la fede in Cristo e l’affetto per Maria mediante la carità verso gli orfani, i poveri, i disperati. Riconoscente al suo fondatore, il Santuario di Pompei custodisca e diffonda il fervore di san Bartolo, apostolo del Rosario: di cuore raccomando questa preghiera a tutti, ai sacerdoti, ai religiosi, alle famiglie, ai giovani. Contemplando i misteri di Cristo con lo sguardo di Maria, giorno per giorno assimiliamo il Vangelo e impariamo a praticarlo”, conclude infine il Papa in Aula Paolo VI.

 

 

 

 

 

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