Roma , 25 October, 2025 / 10:00 AM
C’è attesa per l’assemblea sinodale della Cei di questa mattina a Roma.
I delegati, provenienti da tutte le diocesi italiane, dovranno approvare il Documento di sintesi del Cammino sinodale preparato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale che si è svolta dal 31 marzo al 3 aprile scorso, attraverso un lavoro della Presidenza CEI, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio Permanente, degli Organismi della CEI (Commissioni Episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria Generale) e delle Regioni ecclesiastiche. Un documento – ha spiegato mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale e arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi – “intriso di esperienze di pace e di speranza. Pur tra tante fatiche, riporta la realtà di oltre duecento Chiese locali, con tutte le loro articolazioni, impegnate a vivere e trasmettere speranza e pace: spesso senza farsi notare, senza ‘fare notizia’, ma sempre con tenacia e cura evangelica. Le nostre comunità cristiane – ha aggiunto - non sono allo sbando: benché provate da tante situazioni faticose e tentate a volte dallo scoraggiamento, vivono come ‘piccolo lievito’ di fraternità, attente soprattutto alle persone rimaste o lasciate ai margini.
L’Assemblea sinodale di oggi esprimerà un voto generale sull’introduzione, poi sulla prima parte e sulle proposizioni in essa contenute, sulla seconda parte e sulle relative proposizioni, sulla terza parte e sulle sue proposizioni. Alla fine, verrà espresso un voto generale sull’intero Documento di sintesi. Un fine settimana quindi molto intenso per vescovi e membri dell’assemblea.
Ma a Roma arrivano anche pellegrini per il loro giubileo diocesano. Tra questi quelle delle diocesi di Bolzano-Bressanone lunedì 27 ottobre, Rossano-Cariati che oggi concluderanno il pellegrinaggio e quelli di Conversano-Monopoli che raggiungeranno Roma mercoledì 29 ottobre. I pellegrinaggi sono guidati rispettivamente dal vescovo Ivo Muser, dall’arcivescovo Maurizio Aloise e dal vescovo Giuseppe Favale. I vescovi lombardi, invece, da lunedì 27 ottobre, saranno in Terra Santa. “Noi, vescovi delle 10 diocesi della Lombardia, dal 27 al 30 ottobre andremo come pellegrini giubilari in Terra Santa dove incontreranno i cristiani di Betlemme e lì, nella ‘casa del pane’, “pregheremo con loro. Sosteremo nella grotta dove è nato Gesù, dove il volto di Dio si è rivelato amore fatto carne. Saliremo poi a Gerusalemme, il luogo dove Gesù, per amore, si è donato totalmente. Gerusalemme, la città della sua passione e morte. Il luogo dell’amore fino alla fine”, spiegano in un messaggio che sarà letto domani in tutte le parrocchie della diocesi con l’invito anche ad organizzare un momento di preghiera mercoledì 29 ottobre, quando i vescovi si troveranno al Getsemani per una veglia e una celebrazione eucaristica. “Noi vescovi – si legge nel messaggio - mentre saliamo a Gerusalemme, in questi giorni drammatici, colmi di paura per la barbara follia omicida di uomini che, in molte parti del mondo, alzano la mano per uccidere il fratello, noi, disarmati, invochiamo: ‘domandate pace per Gerusalemme; sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: Su di te sia pace!’. È urlo e preghiera di chi, disarmato, supplica con tutto il cuore il fratello di disarmare ogni mente e ogni mano omicida. Con noi – aggiungono - portiamo la supplica, l’invocazione, il grido di tutto il popolo lombardo che, unito spiritualmente a noi, invoca pace per ogni uomo amato dal Signore! È la preghiera di chi, con il Profeta, osa dire a tutti: ‘in Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore’. Anche noi, disarmati, con la sola forza della parola del profeta Isaia, mentre camminiamo fra uomini provati dalla guerra, colmi di paura e tentati dall’odio, osiamo dire: ‘Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza’”.
Questa settimana anche l’incontro tra il Presidente e il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Matteo Zuppi e l’arcivescovo Giuseppe Baturi, e Pasquale Gandolfi, Presidente dell’Unione Province Italiane pe parlare di aree interne. “Dobbiamo guardare al futuro delle Aree interne: oggi più che mai è fondamentale costruire alleanze sociali per la speranza”, ha detto Zuppi. Per l’arcivescovo Baturi “questo tema ci sta molto a cuore perché è in gioco la tenuta delle comunità: lì dove l’uomo vive deve godere di tutti i diritti costituzionali. Occorre trovare risposte articolate, basate sulla sussidiarietà e non sulla logica dell’assistenza, che vedano le comunità protagoniste del loro riscatto”. “Nessuno può farcela da solo: è necessario creare strategie, ognuno attraverso il proprio contributo specifico, per il bene delle Aree interne e dell’intero Paese”, ha detto l’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, promotore degli incontri annuali tra Presuli delle aree segnate dallo spopolamento, dalla povertà educativa e sanitaria, dalla mancanza di infrastrutture, impegnati in un rilancio di queste zone, in dialogo costante con le Istituzioni.
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