domenica, dicembre 07, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

I trenta anni della Fondazione Salus Populi romani, il secondo Rapporto nell' anno del Giubileo

Era il 1995 e monsignor Luigi Di Liegro diede il via alla iniziativa della Fondazione Salus Populi Romani realizzata dalla diocesi di Roma.

Trenta anni sono come scrive Giustino Trincia, Presidente della Fondazione Salus Populi Romani e direttore della Caritas diocesana di Roma "una occasione importante per riflettere e ringraziare sul tanto bene fatto, pur tra limiti e difficoltà, per contribuire a liberare alcune migliaia di persone e centinaia di famiglie dal pesantissimo fardello dei debiti e con essi dalle umiliazioni e dalle sofferenze personali e familiari per farvi fronte, scongiurando il precipizio dell’usura".

Oggi si presenta la seconda edizione del Rapporto della Fondazione  che riguarda gli anni 2023 e 2024.

Si legge nella introduzione del Rapporto che "Da alcune storie emergono scelte ispirate certamente dalla mancanza di prudenza, da forme di povertà culturale dove l’orizzonte delle scelte non è certo ispirato al principio della sobrietà. Attenzione però a giudicare e a generalizzare. Ogni storia infatti è una storia a sé e occorre accostarsi ad essa con molta delicatezza e sensibilità. È bene ribadire dunque quanto sia importante e necessario, ascoltare, incontrare, accompagnare ogni persona che si rivolge a noi, sospendendo ogni giudizio, per concentrarsi, con la necessaria competenza tecnica ed umana - guai a separarle! - sul come porsi a loro fianco per cercare di trovare le soluzioni possibili per superare uno scoglio che il più delle volte appare insormontabile con le sole proprie forze".

Il lavoro della Fondazione è anche quello di "aiutare le persone e le famiglie ad interpretare meglio la propria situazione e a trovare vie autonome, ovviamente legali e praticabili, per gestire e poi superare la fase di crisi che attraversano".

I numeri sono eloquenti,  in riferimento alle 400 richieste di aiuto ricevute (che riguardano circa 1000 persone), la prima nota è quello del così detto "lavoro povero": "Nel 22% dei casi i richiedenti aiuto non arrivano a 2000 euro al mese e addirittura il 15% non arriva a 1000 euro, riguardo ai nuclei familiari il 57% può contare su un solo reddito. Stiamo parlando di lavoratori a tempo indeterminato, nel 39% dei casi proveniente dal settore privato e dipendenti della PA nel 12%, nel 19% si tratta di pensionati".

Inoltre è sempre più grave l’incidenza del costo dell’abitare (mutuo, affitto, condominio, utenze), risulta essere di oltre 50% del reddito per il 16% dei casi. Colpisce pure la fascia di età delle persone che si rivolgono alla Fondazione. La fascia prevalente è quella tra i 50 e i 59 anni di età (il 35%); poi quella tra i 60 e i 69 anni (il 25%), ma c’è pure un 19% di persone tra i 40 e i 49 anni. Non c’è una particolare distanza tra i richiedenti aiuto per quanto riguarda il sesso: 218 uomini e 182 donne ma va considerato che è prevalente il nucleo monogenitoriale che fa perno sulla donna, e il numero di donne sole che si rivolgono alla Fondazione rispetto al numero di uomini. Il 34,6 % delle persone richiedenti aiuto vengono messe in contatto con la Fondazione, attraverso i Centri di ascolto delle Caritas parrocchiali o diocesani, a riprova dello stretto legame esistente tra la Fondazione e la Caritas diocesana di Roma o direttamente attraverso gli stessi Parroci.

Quello che davvero serve per combattere questa piaga è una "educazione finanziaria e al risparmio, perché o si riesce ad intervenire sull’enorme scarto che c’è tra conoscenze minime delle persone e delle famiglie in materia finanziaria e di risparmio e l’offerta sempre più sofisticata e non di rado senza scrupoli che c’è nel mercato di offerta del facile guadagno, o dei colpi di fortuna, oppure fenomeni come il sovraindebitamento e la ludopatia (dal sistema sempre più variegato di possibilità di scommettere, amplificato dall’intelligenza artificiale), saranno inesorabilmente destinati a crescere in maniera esponenziale".

Ci sono poi le nuove sfide "il dilagare di offerte commerciali come il “compro oggi e pago domani”, oppure dell’”economia dell’abbonamento” . E alle nuove sfide corrispondono anche nuove opportunità, come quella di utilizzare al meglio l’iniziativa di microcredito sociale “Mi fido di Noi” promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e da Caritas Italiana, in collaborazione con la Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II” e al quale hanno aderito 68 Diocesi italiane, tra le quali la Chiesa locale di Roma.

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