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Un servizio di EWTN News

Il Vaticano offre due anni di “asilo politico” alla pala d’altare di Cranach-Triegel

La Chiesa di Santa Maria della Pietà, presso il Campo Santo Teutonico, in Vaticano, darà per due anni “asilo politico” alla pala d’altare di Cranach-Triegel, precedentemente conservata in Germania, nel Duomo evangelico di Naumburg.

Le due ali laterali della pala sono state dipinte dal pittore tedesco Lucas Cranach (1472-1553) nel XVI secolo. Mentre il dipinto centrale, che ritrae la Madonna col Bambino, è un’aggiunta contemporanea, opera del pittore vivente Michael Triegel, nato a Erfurt nel 1968.

Secondo l’Unesco, questa appendice pittorica più recente impedirebbe il completo godimento dell’architettura del Duomo di Naumburg, che per questo motivo rischierebbe di perdere la denominazione di “Patrimonio mondiale dell’Umanità”. Di qui la decisione di spostare la pala d’altare a Roma, nella piccola chiesetta all’interno del Camposanto Teutonico, dove è visitabile a partire dal 2 novembre.

Naturalmente il “povero” pittore contemporaneo Triegel non ha nessuna colpa. Furono infatti i protestanti, nel XVI secolo ad irrompere nella bellissima cattedrale, allora cattolica, splendido esempio del gotico tedesco, e a distruggere la parte centrale del trittico perché ospitava l’immagine di Maria. Le due ali laterali di Cranach rimasero intatte. Poi, nel 2017, anno dell'anniversario della Riforma protestante, la Fondazione della Cattedrale di Naumburg commissionò al pittore Triegel una nuova pala d'altare, per sostituire quella distrutta. Il giovane pittore ovviamente accettò la commissione: “Il fascino di questo incarico non era solo la collaborazione con Lucas Cranach, ma anche di creare un'opera che si confrontasse con il luogo in cui si trova”.

La riparazione della parte mancante ha però suscitato perplessità negli incaricati alla conservazione dei monumenti dell’Unesco. È vero che il vuoto nell'altare di Naumburg è ora colmato, ma ora la vista sul coro retrostante con le sue statue è ostruita. Di qui l’ultimatum: bisogna rimuovere l’altare, o il Duomo potrebbe perdere il suo titolo Unesco.

Spuntata la soluzione dell’ospitalità vaticana, la restauratrice del Duomo di Naumburg, Hannah Stahl, ha accompagnato il viaggio della preziosa opera dalla Germania, verso l’Italia, attraverso le Alpi confermando che il dipinto ha superato bene i disagi del viaggio: “Per quanto possiamo valutare, non ci sono danni”.

E così ora la pala d’altare opera di Cranach-Triegel riposerà per due anni all’ombra protettiva del Cupolone e saranno i fedeli in visita al Camposanto a godersela. Nelle due ali laterali Cranach ha rappresentato gli apostoli e i santi. Al centro campeggiano Maria con Gesù Bambino, che Triegel ha ridipinto nello stile dei vecchi maestri. Dietro la Madonna però non ci sono santi, come siamo abituati, ma persone normali, gente comune. Sono contemporanei che conversano con Maria su Gesù, secondo il nuovo rettore del Campo Santo Teutonico Peter Klasvogt: “E questo è l'invito: vieni con noi in questa conversazione. Tutta la nostra vita è in realtà una conversazione sacra”.

Nella parte centrale della pala, opera di Triegel, si scorge invece un uomo con la barba grigia e un berretto rosso. È un senzatetto che posò come modello per Triegel, proprio qui a Roma. L'uomo è morto alcuni anni fa e Papa Francesco volle che fosse sepolto proprio nel Camposanto Teutonico. Ora dunque, per una strana ironia della sorte, i suoi resti mortali giacciono a pochi metri dalla sua immagine resa immortale dall’arte pittorica. Qualche maligno potrebbe speculare che la pala d’altare forse si trova ora al posto giusto, deciso dal destino.

Ma il direttore del Duomo di Naumburg, Holger Kunde, spera naturalmente che si giunga ad una soluzione per riportare invece la pala d’altare nella sua sede originaria, ma senza compromettere il titolo Unesco: “Grazie all'intenso lavoro che ci attende nei prossimi due anni, speriamo di arrivare a una soluzione ottimale”.

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