Città del Vaticano , 07 November, 2025 / 3:30 PM
“Se vuoi coltivare la pace, prenditi cura del creato. Esiste un chiaro legame tra la costruzione della pace e la custodia del creato”. È questa una parte del testo del Messaggio in inglese di Papa Leone XIV, pronunciato dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, alla 30a Sessione della Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione Quadro Delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP30) a Belém, in Brasile.
“Se da un lato, in questi tempi difficili, l’attenzione e la preoccupazione della comunità internazionale sembrano concentrarsi soprattutto sui conflitti tra le nazioni, dall’altro si fa sempre più forte la consapevolezza che la pace è minacciata anche dalla mancanza del dovuto rispetto per la creazione, dal saccheggio delle risorse naturali e dal progressivo declino della qualità della vita dovuto ai cambiamenti climatici”, commenta il Papa nel Messaggio.
“A causa della loro portata globale, queste sfide mettono in pericolo la vita di tutti su questo pianeta e richiedono pertanto una cooperazione internazionale e un multilateralismo coeso e lungimirante, che pongano al centro la sacralità della vita, la dignità donata da Dio a ogni essere umano e il bene comune.
Purtroppo, osserviamo approcci politici e comportamenti umani che vanno nella direzione opposta, caratterizzati da egoismo collettivo, indifferenza verso gli altri e miopia”, si legge ancora nel testo.
“Tragicamente, coloro che si trovano nelle situazioni più vulnerabili sono i primi a soffrire gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, della deforestazione e dell’inquinamento. Prendersi cura del creato diventa quindi un’espressione di umanità e solidarietà”, denuncia il Pontefice.
“In questa prospettiva, è fondamentale trasformare le parole e le riflessioni in scelte e azioni basate su responsabilità, giustizia ed equità, per raggiungere una pace duratura attraverso la cura del creato e del prossimo. Inoltre, poiché la crisi climatica riguarda tutti, le azioni di rimedio dovrebbero coinvolgere anche le amministrazioni locali, i sindaci e i governatori, i ricercatori, i giovani, gli imprenditori, le organizzazioni religiose e le ONG”, chiede questo Papa Leone.
“In questo contesto, si esorta le Parti contraenti ad accelerare con coraggio l’attuazione dell’Accordo di Parigi e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si promuova un’educazione all’ecologia integrale che spieghi come le decisioni a livello personale, familiare, comunitario e politico plasmino il nostro futuro comune, aumentando la consapevolezza sulla crisi climatica. Possa ogni partecipante a questa COP30 impegnarsi nella protezione e nella cura del creato affidatoci da Dio, per costruire un mondo pacifico.”, questa la richiesta finale del Papa.
A questo incontro si prevede la presenza di quasi 200 Paesi. Scienziati, ricercatori, esperti del clima sono parte integrante del processo.
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