Città del Vaticano , 13 November, 2025 / 5:00 PM
Papa Leone XIV con un Chirografo istituisce l’Apostolato del mare, quale organo di Coordinamento dell’Opera dell’Apostolato del mare.
“L’Opera dell’Apostolato del mare (Opus Apostolatus Maris) provvede alla cura pastorale specifica rivolta alla “gente del mare”, cioè ai naviganti, ai marittimi e alle loro famiglie, nonché ad altre persone le cui vite sono esistenzialmente legate alla navigazione e alla pesca sui mari, sui fiumi e sui laghi, è da tempo oggetto di particolare sollecitudine della Chiesa”, si legge subito nel testo del Chirografo.
Tra diverse categorie di persone afflitte dal fenomeno migratorio, la Sede Apostolica ha provveduto in maniera particolare ai bisogni della “gente del mare” con provvedimenti che sempre sottolineavano la specificità di questo gruppo di fedeli.
Passiamo alla storia più recente. Come riporta lo stesso Chirografo San Giovanni Paolo II con Motu Proprio Stella Maris, del 31 gennaio 1997, ha aggiornato le norme precedentemente emesse e, infine, Papa Francesco ha disposto che la direzione dell’Opera dell’Apostolato del mare spetti al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il quale nel frattempo ha assunto le competenze relative alla pastorale dei migranti e degli itineranti.
“Considerate le circostanze e necessità attuali, riscontrate da quelli che prestano la loro opera nel servizio alla “gente del mare”, e con il vivo desiderio che la cura spirituale della Chiesa nell’ambito della pastorale del mare possa continuare con entusiasmo e generosità, con il presente Chirografo erigo l’Apostolato del mare, quale organo di coordinamento dell’Opera dell’Apostolato del mare, in persona giuridica canonica pubblica, approvandone contemporaneamente lo Statuto”, scrive il Pontefice nel Chirografo.
Questo organo centrale dell’Opera dell’Apostolato del mare, in conformità con l’art. 166 § 1 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, dipenderà canonicamente dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Porta la firma del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano e Integrale il Messaggio inviato in occasione della Giornata Mondiale della Pesca 2025. Il messaggio, in inglese, ricorda che dal 1998, il 21 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Pesca, “per attirare l’attenzione sul modo di vivere dei pescatori, promuovere la pesca sostenibile e rendere omaggio alle comunità di pescatori in tutto il mondo, sottolineando l’importanza di questa attività per la vita umana e per la salute degli ecosistemi”.
“Nel 2025, oltre al Giubileo, si ricorda anche il decimo anniversario dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che dedica grande attenzione alla cura dei mari e degli oceani, considerandoli parte della “casa comune” e dell’equilibrio ecologico globale. I mari non sono solo una realtà fisica, ma anche uno spazio spirituale di interdipendenza tra l’uomo e il creato. I pescatori possono essere veri custodi del Creato”, scrive ancora il Card. Michael Czerny.
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