Città del Vaticano , 24 November, 2025 / 4:00 PM
A un mese dall’entrata in vigore della nuova costituzione apostolica, pubblicata il 19 marzo del 2022 Papa Francesco aveva provveduto con un chirografo a formare il gruppo incaricato di armonizzare la nuova carta costituzionale vaticana con le norme che regolano attualmente la vita nei dicasteri della Santa Sede. L'idea era di rivedere il Regolamento generale della Curia Romana perché “corrisponda oltre che alle Norme anche ai Principi che ispirano il testo costituzionale” della Praedicate Evangelium e sia “maggiormente aderente alla necessità attuali” della Curia stessa.
Oggi Papa Leone XIV ha pubblicato il nuovo regolamento Generale e del Personale.
La prima evidente differenza è proprio questa la divisione in due Regolamenti invece che uno solo diviso in due parti.
Il Regolamento Generale riguarda i temi che nel testo del 1999 era trattato nella seconda parte, mentre il Regolamento del Personale nel testo del 1999 era trattato nella prima parte.
Ci vorrà del tempo per comprendere a pieno quali siano i cambiamenti oltre ovviamente ai necessari adeguamenti alla nuova struttura della Curia dopo la Praedicate Evangelium.
Una prima nota è il cambio della gestione amministrativa che vede la Segreteria per l'economia prendere il posto della Segreteria di Stato per le tabelle organiche del personale.
Anche per le assunzioni sembrano esserci nuove regole, che sembrano piuttosto un adeguamento ai tempi e alle nuove necessità economiche.
Tra le righe si vede che si può essere assunti dai 18 anni invece che dai 21, e non c'è più il testo del giuramento di fedeltà e osservanza del Segreto di ufficio.
Interessante in questo senso l'allegato, cioè la Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» del Sommo Pontefice Francesco recante disposizioni sulla trasparenza nella gestione della finanza pubblica (26 aprile 2021), posto dopo il Regolamento del Personale.
Come sempre il regolamento vige per 5 anni ad experimentum dal 1 gennaio 2026 e, se non ci saranno cambiamenti rimarrà in vigore in modo definitivo.
I due testi sono arrivati al pubblico e alla stampa senza nessuna spiegazione. Senza conferenza stampa, senza articoli di commento sull'Osservatore Romano nella edizione del 24 novembre 2025.
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