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Papa Leone XIV a Piazza di Spagna, la preghiera dinanzi alla statua dell'Immacolata

Come da tradizione ogni 8 dicembre, anche Papa Leone XIV – per la prima volta durante il suo pontificato – non ha voluto mancare all’appuntamento in Piazza di Spagna per l’atto di venerazione alla statua dell’Immacolata.

Il Papa, arrivato a bordo della papamobile scoperta, è stato accolto dal Cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, e dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Prima del suo arrivo in Piazza di Spagna il Pontefice ha sostato brevemente davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove  ha ricevuto  l’omaggio dell’Associazione Commercianti Via Condotti.

Dinanzi alla statua il Papa ha recitato una preghiera rivolta alla Vergine:

Ave, o Maria!

Rallegrati, piena di grazia,

di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi

coloro su cui riverbera la presenza di Dio.

Il Mistero ti ha avvolta dal principio,

dal grembo di tua madre ha iniziato a fare in te grandi cose,

che presto richiesero il tuo consenso,

quel “Sì” che ha ispirato molti altri “sì”.

Immacolata, Madre di un popolo fedele,

la tua trasparenza illumina Roma di luce eterna,

il tuo cammino profuma le sue strade più dei fiori che oggi ti offriamo.

Molti pellegrini dal mondo intero, o Immacolata,

hanno percorso le strade di questa città

nel corso della storia e in questo anno giubilare.

Un’umanità provata, talvolta schiacciata,

umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata

e in cui non cessa di soffiare il suo Spirito di vita.

Guarda, o Maria, a tanti figli e figlie in cui non si è spenta la speranza:

germogli in loro ciò che il tuo Figlio ha seminato,

Lui, Parola viva che in ciascuno domanda di crescere ancora,

(La storia continua sotto)

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di prendere carne, volto e voce.

Fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra,

speranza nel mondo nuovo che Dio prepara

e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora.

Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte

di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità,

si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione.

Venga il regno di Dio,

novità che tanto sperasti e a cui apristi integralmente te stessa,

da bambina, da giovane donna e da madre della Chiesa nascente.

Ispira nuove intuizioni alla Chiesa che in Roma cammina

e alle Chiese particolari che in ogni contesto raccolgono

le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce

dei nostri contemporanei, dei poveri soprattutto,

e di tutti coloro che soffrono.

Il battesimo generi ancora uomini e donne santi e immacolati,

chiamati a diventare membra vive del Corpo di Cristo,

un Corpo che agisce, consola, riconcilia e trasforma

la città terrena in cui si prepara la Città di Dio.

Intercedi per noi, alle prese con cambiamenti

che sembrano trovarci impreparati e impotenti.

Ispira sogni, visioni e coraggio,

tu che sai più di chiunque altro che nulla è impossibile a Dio,

e insieme che Dio non fa nulla da solo.

Mettici in strada, con la fretta che un giorno mosse i tuoi passi

verso la cugina Elisabetta

e la trepidazione con cui ti facesti esule e pellegrina,

per essere benedetta, sì, ma fra tutte le donne,

prima discepola del tuo Figlio,

madre del Dio con noi.

Aiutaci ad essere sempre Chiesa con e tra la gente,

lievito nella pasta di un’umanità che invoca giustizia e speranza.

Immacolata, donna di infinita bellezza,

abbi cura di questa città, di questa umanità.

Indicale Gesù, portala a Gesù, presentala a Gesù.

Dopo aver letto la preghiera Papa Leone XIV ha impartito la Benedizione Apostolica e prima di lasciare Piazza di Spagna si è fermato a salutare i tanti malati accorsi per l’omaggio all’Immacolata.

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