Un’opera effimera che vivrà soltanto il tempo liturgico del Natale, e poi… tornerà sabbia. Ma allo stesso tempo un bassorilievo ineguagliabile, di forte intensità espressiva, ricco di dettagli ambientali e di profondità prospettica. È il “Sand Nativity 2018” realizzato da quattro artisti (un russo, un americano, una olandese ed uno della Repubblica Ceca) tra i migliori costruttori di Eventi internazionali che si accendono durante l’anno nei 5 Continenti. L’opera di sabbia sarà il centro del Natale 2018 in Piazza San Pietro.

Saranno novecento le tonnellate di sabbia alla messa in opera della piramide che sarà trasformata nella scultura disegnata nel bozzetto; così via fino ad una copertura che protegga l’opera dalle intemperie, ma permetta la piena visibilità del Presepe nel contesto scenografico della Piazza, sovrastata dalla Cupola di Michelangelo.

“Quando ho inoltrato questa proposta, certamente innovativa, alla Santa Sede - dichiara il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia che ha voluto fortemente il progetto - ero convinto che avremmo fatto una bella figura. Vedendo le precedenti edizioni del presepe di sabbia, infatti, sono sempre rimasto colpito dalla tecnica usata e dalla bellezza delle raffigurazioni, in particolare anche dei volti più noti, come quello del Papa. E sono anche convinto che quanto verrà realizzato potrà rimanere nella storia degli allestimenti in Piazza S. Pietro per la sua peculiarità, difficilmente riproducibile per preziosità e originalità”.

“Un grande onore per il nostro territorio - specifica il Vice Presidente della Regione del Veneto, Gianluca Forcolin - e soprattutto un grande riconoscimento per i maestri scultori nel vedere quest’opera suggestiva partire da Jesolo per approdare a Roma, in un luogo simbolo della nostra cristianità, accolta nell’abbraccio del colonnato del Bernini. In questa piazza che rappresenta anche una finestra sul mondo, oltre alla maestria dei nostri artisti, avremo così modo di evidenziare il carattere e i valori di ospitalità, assistenza e solidarietà del nostro territorio e della nostra gente”.