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Bologna ricorda l'anniversario della liberazione da parte del II Corpo d'Armata Polacco

Un episodio della II Guerra Mondiale ricordato anche con la visita dell' Ambasciatore Anna Maria Anders al cardinale Zuppi

L'omaggio al Cimitero dei soldati polacchi  |  | Consolato della Polonia a Milano
L'omaggio al Cimitero dei soldati polacchi | | Consolato della Polonia a Milano
L'omaggio al Cimitero dei soldati polacchi  |  | Consolato della Polonia a Milano
L'omaggio al Cimitero dei soldati polacchi | | Consolato della Polonia a Milano
L'omaggio alla statua del Generale Anders |  | Consolato della Polonia a Milano
L'omaggio alla statua del Generale Anders | | Consolato della Polonia a Milano
Il cardinale Zuppi e l'ambasciatore Anders |  | Consolato della Polonia a Milano
Il cardinale Zuppi e l'ambasciatore Anders | | Consolato della Polonia a Milano

76 anni fa, la mattina del 21 aprile 1945, il II Corpo d'Armata Polacco entrava a Bologna. La battaglia per liberare la città, insieme alle battaglie per Montecassino e per Ancona, fu una delle più importanti combattuti in Italia dall'Esercito Polacco.

Fu anche l'ultima battaglia del II Corpo del Generale Władysław Anders. La presa di Bologna fu preceduta dalla serie di combattimenti lungo la via Emilia: fu necessario sfondare le difese tedesche sulla Linea Gotica. Purtroppo, questa strada è tagliata da fiumi e torrenti che scendono dall'Appennino emiliano, divenuti linee di difesa con campi minati e barriere di filo spinato. Le perdite furono grandi anche perché i soldati polacchi incontrarono unità tedesche d'élite. Il momento decisivo fu la battaglia di Gaiana, un torrente che scorre a ovest di Castel San Pietro, dove tra il 17 e il 19 aprile 1945 si svolse una sanguinosa battaglia tra Alleati e tedeschi. Entrambe le parti subirono pesanti perdite, ma alla fine i polacchi riuscirono a spezzare la resistenza tedesca e le unità del II Corpo d'armata poterono entrare a Bologna, dove furono accolti con entusiasmo dalla popolazione. Nella battaglia di Bologna 300 soldati polacchi furono uccisi e 600 feriti. Furono sepolti nel cimitero, fondato nel 1946 nei sobborghi della città, a San Lazzaro di Savenna, su iniziativa del generale Anders, costruito dai soldati polacchi con l'aiuto degli artigiani italiani. Questo cimitero ricorda qual fu prezzo della liberazione di Bologna dall’occupazione tedesca. E proprio qui si svolgono tradizionalmente le cerimonie per ricordare la liberazione della città. 

Anche quest’anno le celebrazioni si sono svolte il 21 aprile. Alle cerimonie hanno partecipato: l'Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia Anna Maria Anders (la figlia di quell’eroico generale polacco che guidava il II Corpo d'Armata Polacco), il Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano Adrianna Siennicka, il Console Onorario Pasquale Laurenzano e rappresentanti della comunità polacca e delle autorità cittadine. In mattinata le corone sono state deposte sulla porta della città, Porta Maggiore, poi al Cimitero Polacco, al Cimitero degli Inglesi (Bologna War Cemetery, dove riposano i soldati dei Paesi del Commonwealth) e al parco intitolato al gen. Anders. 

In pomeriggio, l’Ambasciatore Anders ha incontrato l'Arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, ringraziandolo per il suo impegno nel mantenere viva la memoria dei liberatori polacchi della città. Lo ha ringraziato anche per aver celebrato la Santa Messa in occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile dell’anno scorso, proprio al cimitero polacco.  

Il giorno prima, martedì 20 aprile, l'Ambasciatore Anders ha fatto una visita informale a Imola, dove ha visitato un parco con la statua del padre, il generale Władysław Anders, prima della sua inaugurazione ufficiale. L'autore del monumento è il famoso scultore italiano Luigi Enzo Mattei. L'Ambasciatore è stata accompagnata da Gabriele Ravanelli, presidente dell'Associazione "Eredità e Memoria", dal sindaco di Imola, Marco Panieri e dal Console Generale polacco a Milano, Adrianna Siennicka.

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