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"Pastorale della strada". Dopo i lavori di Roma pubblicato il "Piano d'azione"

Bambini di strada | Bambini di strada | commons.wikimedia.org Bambini di strada | Bambini di strada | commons.wikimedia.org

Secondo le migliori buone pratiche, si dia “accoglienza, consulenza e sostegno immediato a tutti i bambini e donne che si guadagnano da vivere sulla strada o vivono in strada, per liberarsi da ogni forma di sfruttamento o di umiliazione e per permettere loro di condurre una vita conforme alla dignità umana”.

“Nello stesso momento, esortiamo i trafficanti, gli sfruttatori e i clienti a convertirsi, abbandonando tali attività e a inserirsi in programmi di riabilitazione”. E’ quanto contenuto nel “Piano d’azione in risposta al fenomeno dei bambini e delle donne che si guadagnano da vivere sulla strada o vivono in strada”, pubblicato in questi giorni come frutto del Simposio internazionale sulla pastorale di strada, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti.

Il “Piano” si oppone a “tutte le forme di violenza, tratta, abuso e sfruttamento inflitte a bambini e donne, che li costringono a condurre una vita senza dignità, che generano un devastante impatto negativo sulla persona e sulla sua famiglia, nonché sulla società”, oltre che a “tutte le forme di atti legali e di politiche favorevoli alla prostituzione, realtà che disonora e degrada la dignità della vita di bambini, donne e uomini, ed anche temendo che tale riconoscimento legale potrebbe ulteriormente incoraggiare le attività criminali che schiavizzano gli innocenti bambini, donne e uomini per sfruttamento sessuale e lavorativo”.

Nel documento anche un invito chiaro a vescovi e rettori dei seminari a scrivere a livello locale un documento sul tema, che è stato affrontato a Roma, dal 13 al 17 settembre scorso.

“Durante l’incontro – fanno sapere dal Pontificio Consiglio -, sono stati studiati specifici piani d’azione per contrastare la dilagante piaga dei bambini e delle donne che si guadagnano da vivere sulla strada o che vivono in strada e delle loro famiglie, una realtà drammatica che richiede interventi tempestivi sia da parte della Chiesa Universale e delle Chiese locali, che da parte delle Istituzioni civili”. 

I delegati provenienti da 42 Paesi di tutti i continenti e da 12 istituzioni cattoliche e congregazioni religiose hanno presentato a Papa Francesco le riflessioni e le deliberazioni emerse durante i giorni di lavoro. Il Documento Finale, sotto forma di Piano d’azione, mira a dare dignità e rispetto ai bambini e alle donne vittime di sfruttamenti e abusi e sprona a un rinnovato impegno comune nella lotta a gravi crimini contro l’umanità.

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“In particolare, il Documento – continuano dal Pontificio Consiglio -: cambia per la prima volta la terminologia usata in passato. Non si parla più di ‘bambini di strada’ o ‘donne di strada’, ma di ‘bambini o donne che si guadagnano da vivere sulla strada o vivono in strada’; “contesta ogni atto legale e ogni politica favorevole alla prostituzione, realtà che disonora l’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio”; “esige che i Governi e gli Stati proteggano con ogni mezzo legale bambini e donne che si guadagnano da vivere o che vivono in strada, sostenendo le istituzioni impegnate alla loro liberazione e riabilitazione e rinforzando i procedimenti atti alla riunificazione e reintegrazione delle vittime all’interno delle famiglie naturali e di sani contesti familiari, offrendo libero accesso all’educazione e offrendo loro un lavoro dignitoso”; “chiede che i Governi e gli Stati garantiscano a queste categorie di bambini e donne, e alle loro famiglie, il diritto universale di ottenere una carta d’identità e altri documenti legali oltre che di assicurare il loro inserimento, come beneficiari, all’interno di programmi integrali e inclusivi di sviluppo, nei progetti internazionali e nelle politiche economiche nazionali, regionali e comunali, così come all’interno di politiche e servizi di protezione”; “sollecita i Vescovi a scrivere una specifica lettera pastorale, a livello nazionale, diocesano o di Congregazioni, nel contesto della XIV Assemblea Ordinaria Generale del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, proponendo apposite conferenze, dibattiti e momenti di preghiera [cattolica/ ecumenica/interreligiosa] incentrati sulla vita della famiglia di bambini e donne in questione”; “chiede che i Vescovi assicurino la giustizia sociale nei confronti di queste persone considerandole non come stranieri o semplici bisognosi di carità, ma come ordinari parrocchiani e cittadini con ogni diritto e dignità”; “esorta i trafficanti, gli sfruttatori e i clienti a convertirsi, abbandonando queste attività illecite e inserendosi in programmi di riabilitazione appropriata”.