"Quel piccolo inizio è divenuto una forte corrente di grazia all'interno della Chiesa in quanto le Missionarie della Carità sono cresciute in un modo cinquant'anni fa inimmaginabile. Per questo grande dono mi unisco a voi nel rendere gloria al nostro Padre celeste". Così Giovanno Paolo II nella Lettera inviata - esattamente 20 anni fa - alla Superiora Generale delle Missionarie della Carità nel 50° anniversario della nascita dell'Ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta.

"Parlando della vita comunitaria - ricorda Giovanni Paolo II - Madre Teresa sottolineava sempre la necessità di vivere il nuovo comandamento del Signore di amarsi l'un l'altro. Lei stessa offriva sempre un esempio luminoso di disponibilità a servire gli altri generosamente, di volontà di accogliere l'altro così com'è, senza giudicarle e di capacità di perdonare settanta volte sette".

Il cinquantesimo della fondazione dell'Ordine - prosegue il Papa - è "occasione per rendere grazie a Dio misericordioso per il dono della dedizione univoca e incondizionata di Madre Teresa alla chiamata del Signore e per l'abbondante raccolto spirituale che la Chiesa e il mondo hanno ottenuto grazie alle Missionarie della Carità. Tuttavia, prego affinché questo sia un momento di grazia per ognuno di voi, un tempo per esaminare più attentamente la vostra chiamata e meditare più intensamente su di essa e sul carisma della Congregazione affinché possiate penetrare più profondamente nel mistero della Croce salvifica di Gesù Cristo che la vostra Fondatrice ha posto al centro della vostra spiritualità".

"La Madre del Redentore - era l'auspicio conclusivo di Giovanni Paolo II - rinnovi in ognuno di voi il desiderio di amare e servire il Signore nei più poveri fra i poveri".