Alle 18.00 di oggi a San Nicola al Carcere Tulliano si celebra la stazione quaresimale.  Scrive Armellini : "Sulle ruine di due antichissimi tempî romani sorge quest'insigne diaconia. Si favoleggiò che quegli avanzi appartenessero al tempio della Pietà, che Roma repubblicana avrebbe edificato in onore di una matrona che col suo latte nutriva il padre condannato in quel luogo".

Luogo di misericordia quindi, o meglio di pietà secondo la "Religio" romana. E anche di speranza perché "oltre il tempio della Pietà, restano pure le tracce nel sito medesimo con altro tempio incerto, creduto da alcuni della Speranza, da altri di Matuta. Non è però del tutto estranea alla storia la denominazione in carcere, attribuita fino dalle sue origini a questa antichissima diaconia".

Carcere perché allora? Perché un carcere nelle vicinanze c'era tanto che è menzionato nel libro pontificale nella biografia di Adriano I. Ma non è il Tulliano.

La prima città italiana ad accogliere il culto di S. Nicola fu Roma sul finire del VI secolo. Non si sa quando la chiesa venne dedicata al santo, ma lo era già al tempo di Urbano II (1088-1099). Da vedere il dipinto di V. Pasqualoni nel catino absidale e che raffigura S. Nicola che affronta Ario al concilio di Nicea.