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La preghiera di San Giovanni Paolo II a San Luigi Gonzaga

Il 21 giugno 1591 spirava San Luigi Gonzaga. Professo gesuita, la sua vita fu spesa per Dio e per gli altri

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Il 21 giugno 1591 spirava San Luigi Gonzaga. Professo gesuita, la sua vita fu spesa per Dio e per gli altri nell’assistenza durante una epidemia nella città eterna.

Nel cuore di Roma, presso Santa Maria della Consolazione e all’epoca ospedale, si conserva una targa che ne ricorda il transito.

Ragazzo speciale cresciuto nelle corti, giovanissimo sceglie di abbandonare i diritti nobiliari di cui è titolare per entrare nella Compagnia di Gesù.

Dopo i due anni di noviziato canonico è studente di teologia a Roma avendo come padre spirituale San Roberto Bellarmino, cardinale e gesuita.

Chi visse con fratel Luigi lo ricorda come un ragazzo serio, disciplinato ed innamorato della via di Cristo che per lui fu modello e guida.

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Scoppiata una epidemia a Roma il giovane di appena ventitré anni si dà da fare nell’assistenza gratuita ed in un servizio encomiabile e diuturno. Si carica sulle spalle un malato contraendo la malattia che lo condurrà alla prematura scomparsa.

Il 22 giugno 1991 San Giovanni Paolo II recandosi in visita pastorale al Santuario di Castiglione delle Stiviere, città natale del santo, scrisse una preghiera in ricordo del religioso:

  1. San Luigi, povero in spirito,
    a te con fiducia ci rivolgiamo,
    benedicendo il Padre celeste,
    perché in te ci hai offerto una prova eloquente
    del suo amore misericordioso.
    Umile e confidente adoratore
    dei disegni del Cuore divino,
    ti sei spogliato sin da adolescente
    di ogni onore mondano
    e di ogni terrena fortuna.
    Hai rivestito il cilicio della perfetta castità,
    hai percorso la strada dell’obbedienza,
    ti sei fatto povero per servire Iddio,
    tutto a Lui offrendo per amore.
  2. Tu, “puro di cuore”,
    rendici liberi da ogni mondana schiavitù.
    Non permettere che i giovani
    cadano vittime dell’odio e della violenza;
    non lasciare che essi cedano alle lusinghe
    di facili e fallaci miraggi edonistici.
    Aiutali a liberarsi da ogni sentimento torbido,
    difendili dall’egoismo che acceca,
    salvali dal potere del Maligno.
    Rendili testimoni della purezza del cuore.
  3. Tu, eroico apostolo della carità,
    ottienici il dono della divina misericordia,
    che smuova i cuori induriti dall’egoismo
    e tenga desto in ciascuno l’anelito verso la santità.
    Fa’ che anche l’odierna generazione
    abbia il coraggio di andare contro corrente,
    quando si tratta di spendere la vita,
    per costruire il Regno di Cristo.
    Sappia anch’essa condividere
    la tua stessa passione per l’uomo,
    riconoscendo in lui, chiunque egli sia,
    la divina presenza di Cristo.
  4. Con te invochiamo Maria,
    la Madre del Redentore.
    A Lei affidiamo l’anima e il corpo,
    ogni miseria e angustia,
    la vita e la morte,
    perché tutto in noi,
    come avvenne in te,
    si compia a gloria di Dio,
    che vive e regna
    per tutti i secoli dei secoli.
    Amen!

Fiduciosi nell’intercessione del santo presso il Padre, la testimonianza di San Luigi Gonzaga è un esempio di amore e di servizio al prossimo ed alla Chiesa.