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Il Papa a Marsiglia: “L’Europa ha bisogno della grazia di un sussulto”

La Santa Messa nello Stadio Vélodrome di Marsiglia

Il Papa durante la Messa |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Il Papa durante la Messa | | Daniel Ibanez / ACI Group
Il Papa a Marsiglia |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Il Papa a Marsiglia | | Daniel Ibanez / ACI Group

Allo Stadio Vélodrome di Marsiglia il Papa celebra la Santa Messa. Dopo alcuni giri tra i fedeli, una celebrazione in lingua francese, dedicata alla Beata Vergine Maria della Guardia.

Il complesso venne inaugurato nel 1937, in occasione di una gara amichevole tra l’Olympique de Marseille e il Torino. All’inizio della sua storia, lo stadio è sede di gare ciclistiche - da cui deriva il nome “Velodrome” - e gare di atletica leggera. Oggi la struttura offre 67 mila posti a sedere, campionati del mondo come Euro 2016 sono stati giocati qui.

Presente alla Messa la Conferenza Episcopale Francese, composta da tutti i cardinali e vescovi attivi, che esercitano il loro incarico pastorale nella Francia metropolitana e nei dipartimenti d’oltremare, circa 120 membri, provenienti da 101 diocesi. Il suo attuale presidente è Mons.Éric de Moulins-Beaufort, Arcivescovo di Reims.

Durante l’omelia il Papa parla di due figure importanti del Vangelo: Maria ed Elisabetta. “Maria è presentata come la vera Arca dell’Alleanza, che introduce il Signore incarnato nel mondo. È la giovane Vergine che va incontro all’anziana sterile e, portando Gesù, diventa segno della visita di Dio che vince ogni sterilità. È la Madre che sale verso i monti di Giuda, per dirci che Dio si mette in viaggio verso di noi, per cercarci col suo amore e farci esultare di gioia”, commenta il Pontefice.

In queste due donne, Maria ed Elisabetta, si svela la visita di Dio all’umanità: una è giovane e l’altra anziana, una è vergine e l’altra sterile, eppure sono entrambe incinte in modo “impossibile”. Questa è l’opera di Dio nella nostra vita: rende possibile anche ciò che sembra impossibile, genera vita anche nella sterilità”, aggiunge ancora il Papa.

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“Chi crede, chi prega, chi accoglie il Signore sussulta nello Spirito, sente che qualcosa si muove dentro, “danza” di gioia. E vorrei soffermarmi su questo: il sussulto della fede”, continua Papa Francesco.

Un cuore che sussulta per Francesco è  “il contrario di un cuore piatto, freddo, accomodato nel quieto vivere, che si blinda nell’indifferenza e diventa impermeabile, che si indurisce, insensibile a tutto e a tutti, pure al tragico scarto della vita umana, che oggi viene rifiutata in tante persone che emigrano, così come in tanti bambini non nati e in tanti anziani abbandonati”.

“E di tutto questo, nella nostra società europea, ci si può ammalare: il cinismo, il disincanto, la rassegnazione, l’incertezza, un senso generale di tristezza. Qualcuno le ha chiamate “passioni tristi”: è una vita senza sussulti”, dice il Papa.

“L’esperienza della fede, oltre a un sussulto dinanzi alla vita, genera anche un sussulto dinanzi al prossimo”, ne è convinto Francesco.

“Fratelli, sorelle, penso ai tanti “sussulti” della Francia, a una storia ricca di santità, di cultura, di artisti e di pensatori, che hanno appassionato tante generazioni. Anche oggi la nostra vita, la vita della Chiesa, la Francia, l’Europa hanno bisogno di questo: della grazia di un sussulto, di un nuovo sussulto di fede, di carità e di speranza. Abbiamo bisogno di ritrovare passione ed entusiasmo, di riscoprire il gusto dell’impegno per la fraternità, di osare ancora il rischio dell’amore nelle famiglie e verso i più deboli, e di rinvenire nel Vangelo una grazia che trasforma e rende bella la vita”, commenta il Papa.

Infine la conclusione di Francesco con una preghiera speciale a Maria. “Insieme a voi prego la Madonna, Notre Dame de la Garde, che vigili sulla vostra vita, che custodisca la Francia e l’Europa intera e che ci faccia sussultare nello Spirito”.

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Le autorità locali stimano che alla Santa Messa al Velodrome partecipino circa 50.000 fedeli e che lungo il percorso per arrivare allo stadio fossero presenti circa 100.000 persone.

Il Papa, finita la Messa, si trasferisce all’Aereoporto internazionale di Marsiglia per ripartire alla volta del Vaticano. Manca ancora la consueta conferenza stampa con i giornalisti.

Alla fine della Messa il saluto e il ringraziamento di Papa Francesco.“Abbraccio tutta la Chiesa marsigliese, con le sue comunità parrocchiali e religiose, con i suoi numerosi istituti scolastici e le sue opere caritative. Quest’arcidiocesi è stata la prima al mondo ad essere consacrata al Sacro Cuore di Gesù, nel 1720, durante un’epidemia di peste; è dunque nelle vostre corde essere segni della tenerezza di Dio, anche nell’attuale “epidemia dell’indifferenza”: grazie per il vostro servizio mite e determinato, che testimonia la vicinanza e la compassione del Signore!”, dice il Papa.

“Diversi di voi sono giunti qui da varie parti della Francia: merci à vous! Desidero salutare i fratelli e le sorelle venuti da Nizza, accompagnati dal Vescovo e dal Sindaco, e sopravvissuti al tremendo attentato del 14 luglio 2016. Rivolgiamo un ricordo orante a quanti persero la vita in quella tragedia e in tutti gli atti terroristici perpetrati in Francia e in ogni parte del mondo. Terrorismo è codardo. E non stanchiamoci di pregare per la pace nelle regioni devastate dalla guerra, soprattutto per il martoriato popolo ucraino”, conclude Papa Francesco.

Durante la Messa anche il saluto del Cardinale Arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline. “Un Papa in uno stadio, si è già visto. Ma un Papa allo Stadio Vélodrome no, non si era mai visto! Venendo qui, è come se fosse andato a casa di ciascuno dei marsigliesi, come a casa loro! Se sapesse quanto ne siamo orgogliosi e felici! Credo che stasera anche la “Bonne Mère” abbia le lacrime agli occhi!”. articolo aggiornato alle ore 17.42