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Rapporto Migrantes, una narrativa da cambiare

Liberi di scegliere se restare o migrare

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Un appuntamento importante quello che ogni anno porta alla pubblicazione del Rapporto della Migrantes, l'organismo della Conferenza episcopale italiana che si occupa della pastorale dei migranti.

All' inzio dell'anno 2023 i cittadini stranieri residenti in Italia erano 5.050.257, 20 mila in più dell'anno precedente. Naturalmente si parla di dati ufficiali. La maggioranza è al Nord Italia e si tratta di rumeni, marocchini e albanesi. Calano le presenze dei cinesi e dei filippini e crescono coloro che provengono da Bangladesh e Pakistan. Il Rapporto Immigrazione realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes è stato presentato questa mattina a Roma. Secondo i dati forniti nel Rapporto i nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila: è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (-5% negli ultimi due anni). I cristiani stranieri confermano la propria posizione di maggioranza assoluta: sono il 53,5% (erano il 53 nel 2022). La componente ortodossa da sola rappresenta il 29,9% del fenomeno migratorio in Italia (era il nel 28,9% ad inizio 2022). Al contrario, i cattolici scendono al 16,8% ad inizio 2023, contro il 17,2% del 1° gennaio 2022. Tra le altre confessioni religiose, aumentano i musulmani (il 29,8% al 1° gennaio 2023, a fronte del 29,5% nel 2022). Vi sono poi 156mila buddisti, 136mila evangelici, 126mila cristiani “altri” (non ortodossi né cattolici né evangelici né copti), 104mila induisti, 85mila sikh, 81mila copti e 20mila fedeli di altre religioni, oltre a 478mila atei o agnostici.

Interessante anche l'aspetto scolastico. Il totale degli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2021/2022, è di 872.360, e la percentuale dei nati in Italia cresce sempre più fino ad arrivare al 65,6%, con punte ancora più alte per alcune nazionalità, come la cinese (88%), la marocchina e la filippina (entrambe oltre il 75%): una realtà ancora non intercettata dalla legislazione sull’acquisizione di cittadinanza.

Ma c'è da dire che rispetto all’anno precedente, si è assistito ad un aumento degli ingressi di minori in carcere, sia italiani sia stranieri: segno di dinamiche di disagio giovanile, che si esprimono anche nel fenomeno delle bande giovanili.

Il tema della cultura è tanto significativo per la comprensione della nostra società quanto ampio ed eterogeneo. Anche in conseguenze della guerra in Ucraina, aumentano le “voci” delle persone migranti nell’informazione italiana, ma non a tutti è offerta pari opportunità di esprimersi. Di contro, si sente l’esigenza di un maggiore coinvolgimento di persone di origine straniera nelle redazioni giornalistiche e su temi non solo riconducibili alla mobilità, ma all’attualità, alla politica, alla economia e in ogni ambito della vita quotidiana.

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“La conoscenza dei molteplici aspetti dell’immigrazione, senza trascurare le ragioni che portano a lasciare la propria casa e il proprio Paese, risulta utile per comprenderne la reale portata e il ‘volto’, anche in relazione al rapporto tra le persone che arrivano e la società che accoglie”, scrive in apertura del volume  Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. "È tempo di comprendere più a fondo il fenomeno immigratorio verso il nostro Paese, affrontandone ogni tratto e con la lucida consapevolezza che si è di fronte a persone che vivono lontano dalla loro terra, dagli affetti più cari. Persone che portano con sé una cultura, in molti casi una fede religiosa. Anche in questo modo sarà possibile generare un incontro capace di valorizzare le diversità e rendere la nostra società e la vita di tutti, italiani e persone immigrate, più sicura, serena e orientata al futuro. In questo senso, le quattro azioni indicate da papa Francesco disegnano un orizzonte di riferimento su cui lavorare per invertire la tendenza: accogliere, proteggere, promuovere e integrare".

Il tema del dossier segue appunto il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Liberi di scegliere se migrare o restare. E a fare da sfondo alla nuova edizione del Rapporto Immigrazione è proprio la scelta di lasciare il proprio Paese di origine: le ragioni della partenza, le insidie del viaggio, le sfide dell’inclusione, le ricchezze di una società plasmata da molteplici apporti sociali, culturali, spirituali ed economici.