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Dalle diocesi, l'Epifania festa dei Popoli

Le celebrazioni e i messaggi rivolti ai più giovani

Epifania a Bologna |  | Chiesa di Bologna Epifania a Bologna | | Chiesa di Bologna

Le feste natalizie stanno per finire. Oggi si celebra, infatti, l’ultima festa di questo periodo: l’Epifania, la festa di Dio che si mostra alla genti.

E proprio in questo giorno sono tante le diocesi dove si celebra la Festa dei Popoli insieme alle tante comunità migranti di fede cattolica presenti nei nostri territori come nella diocesi di Pordenone-Concordia dove il vescovo Giuseppe Pellegrini presiederà oggi una celebrazione eucaristica nel Duomo Concattedrale di San Marco su iniziativa della Commissione diocesana Migrantes. La celebrazione sarà animata dalle diverse comunità migranti presenti, non solo nei canti, ma anche nelle letture e nei differenti momenti della celebrazione. Festa dei Popoli anche nella diocesi di Ferrara-Comacchio.

Qui, nella Basilica di San Francesco di Ferrara, l’arcivescovo Gian Carlo Perego, celebrerà una liturgia eucaristica animata dalle comunità etniche della diocesi e preparata dall’Ufficio Migrantes, coadiuvato dai Cappellani di lingua straniera. La giornata seguirà il tema dell’anno, suggerito da papa Francesco: “Liberi di migrare o restare”, e avrà come finalità il coinvolgimento di tutta la comunità diocesana  – senza distinzioni di razza, lingua, cultura o tradizione per – spiega la diocesi – “stimolare la conoscenza e l’apprezzamento delle qualità, valori, capacità di ogni popolo presente sul territorio; mirando a creare l’apertura di spazi in cui i rappresentanti dei diversi popoli possano trovare i modi più opportuni per comunicare la loro originalità”. Sarà uno spazio di dialogo a cui sono invitate tutte le comunità linguistiche delle Parrocchie diocesane (Comunità francofona, filippina, inglese, latino- americana, polacca, ucraina, romena), oltre agli italiani: “si pregherà lo stesso Dio ma in lingue diverse”, accompagnati da un coro multietnico che canterà in italiano, spagnolo, francese, inglese, tagalop, rumeno e ucraino. Quest’anno – spiega ancora la diocesi - la celebrazione sarà arricchita dal gemellaggio con l’Ufficio Migrantes di Bergamo che sarà presente con un centinaio di rappresentanti.

A Padova, su iniziativa dell’ufficio Migrantes, nella chiesa della Madonna Incoronata la manifestazione “Cori dal mondo cantano il Natale”. A intervenire sono i cori delle comunità etniche presenti in città: africani, srilankesi, filippini, cinesi, indiani, latinoamericani, e romeni. Per l’Epifania sono tante le iniziative nelle varie diocesi. A Perugia ritorna il corteo in costume d’epoca dei Magi lungo corso Vannucci del capoluogo umbro. La manifestazione si concluderà in cattedrale con la celebrazione eucaristica presieduta all’arcivescovo Ivan Maffeis. Nella diocesi di Parma concerto dell’Epifania per il restauro della chiesa di San Francesco del Prato mentre a Senigallia “Omaggio a Perugino”, l’esposizione che terminerà domani alla Pinacoteca diocesana di Senigallia. Un successo di visitatori e di critica, per un progetto realizzato dalla diocesi con patrocinio del Dicastero per la cultura e l’educazione, della Regione Marche e del Comune. 

Intanto nella diocesi di Pescia domenica prossima, 14 gennaio, l’inizio del ministero episcopale del vescovo Fausto Tardelli mentre si è chiuso ieri, a Roma, il convegno nazionale Vocazioni sul tema “Creare casa” promosso dall’Ufficio per la pastorale delle Vocazioni della Cei e dall’Ufficio di pastorale universitaria della Cei. Il titolo del convegno ha ripreso un’espressione di papa Francesco, al n. 217 dell’esortazione apostolica “Christus Vivit”, pubblicata all’indomani del Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. All’inizio dell’anno lettera del vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi ai giovani con l’invito ad essere “annunciatori di messaggi che migliorano la vita”. “Per camminare con serenità verso il futuro – scrive il presule - bisogna imparare a condividere la realtà nella quale vivo. La mia vita non sarà mai migliore se non la condivido” ricordando ai giovani “questo desiderio di Gesù: condividere la nostra condizione umana. Lui non è rimasto in alto comunicandoci interessanti messaggi! Oggi sono tanti che ci inviano messaggi accattivanti! Tutti sperimentiamo la delusione! Pensando al nuovo anno, con i nostri programmi e progetti, la prima domanda è molto semplice, ma impegnativa: condivido la comunità nella quale vivo?”.

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Chi c’è dietro il messaggio?”, chiede mons. Leuzzi. “Molti si presentano come innovatori e fondatori, nuovi messia! Tu, invece, porta Gesù Bambino sempre con te! Non lasciarlo nel presepe! Allora sarai annunciatore di messaggi che migliorano la vita e la fanno progredire, costruendo la civiltà dell’amore”.