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Edizioni Città Nuova, il terzo Festival della Spiritualità "per riannodare le relazioni"

Terzo appuntamento del Festival di Spiritualità 2023-2024, promosso dalle Edizioni Città Nuova, dal titolo Riannodare le relazioni. L'intervista all'autore Donati "sul confine fra l’Io e l’Altro"

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Si svolgerà a Roma in via del Carmine 3 il terzo appuntamento del Festival di Spiritualità 2023-2024, promosso dalle Edizioni Città Nuova, dal titolo Riannodare le relazioni.

Leit-motiv dei diversi appuntamenti saranno proprio le relazioni. "Dopo i primi due incontri (novembre 2023) nei quali si è scandagliato il tema parlando di sinodalità, nel primo, e dell’educazione, nel secondo, in questo terzo appuntamento si guarderà alle relazioni come luogo dell’incontro con l’alterità", riporta il comunicato stampa ufficiale.

"Alterità, sul confine fra l’Io e l’Altro" di Pierpaolo Donati sarà il libro protagonista di questo sabato a Roma.

"Il libro ‘Alterità. Sul confine fra l’Io e l’Altro’ affronta un tema che sta diventando sempre più cruciale nel mondo odierno: la difficoltà a relazionarsi agli altri in quanto differenti/diversi da noi. Siamo tutti diversi, per origini, età, sesso, cultura, religione, idee politiche, e così via. L’ideologia del multiculturalismo, che è diventata dominante, afferma che “siamo tutti differenti, tutti uguali”, no slogan che vorrebbe richiamarci al rispetto degli altri e delle differenze. Ma, di fatto, ha un esito contrario: annulla le differenze, o quantomeno le rende in-differenti. Così diventiamo incapaci di accettare e trattare la differenza. La conseguenza è che la dottrina del multiculturalismo genera frammentazione della società, emargina le minoranze e porta al relativismo culturale", dice l'autore del libro Pierapaolo Donati in un'intervista ad ACI Stampa.

"Lo constatiamo ogni giorno nei fatti di cronaca: coppie dilaniate da relazioni tossiche, episodi di razzismo, violenze, aggressioni, stupri, femminicidi, conflitti di ogni genere, fino alle guerre fra popoli. Tutti questi fenomeni sono solo la punta dell’iceberg di un clima culturale sempre più pervasivo caratterizzato dal fatto che siamo sempre meno capaci di tollerare l’Altro perché è differente/diverso da noi. Le relazioni diventano patologiche. La cancel culture, che vuole cancellare dalla faccia della terra chi non corrisponde ai propri criteri di verità o di valore, è un esempio lampante. Più in generale, siamo difronte a uno scenario in cui l’Altro viene espulso perché differente o diverso dell’Io. Il libro propone delle soluzioni al problema dell’alterità, pur consapevole che non è facile avere relazioni positive con chi è diverso/differente da noi. Mette in luce le difficoltà e i modi per superarle", continua l'autore sempre parlando ad ACI Stampa.

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A partire dal libro Alterità, sul confine fra l’Io e l’Altro (Città Nuova, € 16,90, pp. 272) di Pierpaolo Donati, interverrà con l’Autore, sociologo, noto a livello internazionale come fondatore di una originale “sociologia relazionale”, Massimiliano Marianelli, filosofo, ordinario di storia della filosofia, Università di Perugia. Con la moderazione di Silvia Cataldi (sociologa, La Sapienza, Università di Roma).

"In genere pensiamo alle relazioni come espressione della nostra soggettività. Io ho una certa relazione all’Altro se mi comporto in un cero modo. Lo scopo del libro è far comprendere che l’alterità non è solo un problema psicologico individuale, cioè di come l’Io pensa e si comporta con l’Altro, e viceversa, ma è una relazione vera e propria, cioè una realtà esterna ai soggetti. È il risultato delle loro azioni reciproche, non solo dei sentimenti, emozioni, idee dell’uno e dell’altro. Non è un problema dell’individuo, ma di una intera cultura e del modo in cui è organizzata la società, cioè di come creiamo le relazioni. Per capire le relazioni posso fare un esempio che il paragone fra la luce e la relazione. Le relazioni sociali sono come la luce", continua Donati.

"Accettare il confine è essere gioiosi della diversità. Senza una alterità vissuta come relazione vitale, ci disumanizziamo. Non c’è modo di sfuggire all’alterità. Bisogna imparare a vivere un’alterità che generi la vita, anziché alienarla. Nel prenderci cura dell’alterità come relazione di riconoscimento attivo dell’Altro, e quindi di Noi stessi, troviamo il senso di che cosa significa essere umani", dice l'autore spiegando anche lo scopo del libro.

"Mi aspetto un dialogo con un pubblico che so essere molto attento e sensibile al tema delle relazioni, per comprendere assieme ai partecipanti i punti forti e i punti deboli del libro, ma soprattutto come possiamo ripensare la formazione delle persone, a partire dai bambini. Perché siamo immersi in una cultura individualista, e occorre educarsi alle relazioni. Ciò vale anche per la Chiesa. Tutti vediamo che siamo di fronte ad una svolta d’epoca, in cui duemila anni di storia del cristianesimo vengono messi in causa. Le tendenze vanno verso un mondo ‘post-umano’ favorito dalle nuove tecnologie, che sostituiscono le relazioni umane con quelle artificiali. Dobbiamo chiederci di nuovo che cosa significhi essere cristiani. Una parte della Chiesa si identifica con attività pro- sociali, di aiuto ai deboli ed emarginati, e la formazione è fatta su quel piano. Un’altra parte si ritira nelle tradizioni spirituali, liturgiche e dottrinali, e difende una formazione basata sull’impegno individuale e di gruppo basato sull’eredità del passato. Diventa urgente trovare la strada per conciliare impegno sociale e formazione spirituale nella chiave dell’alterità, più che discutere sulle distinzioni e le divisioni, io di qua e tu di là, o vorrei questo e tu vuoi quello, anche nella Chiesa", conclude infine l'autore invitando tutti all'evento del 2 marzo a Roma.