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Kantiere Kairos, è online l’e-book ‘Diario di Quaresima'

Una band di musica cristiana per "attraversare il deserto"

Kantiere Kairos, diario di Quaresima |  | kantierekairos.it Kantiere Kairos, diario di Quaresima | | kantierekairos.it

“Il popolo sa bene di quale esodo Dio parli: l’esperienza della schiavitù è ancora impressa nella sua carne. Riceve le dieci parole nel deserto come via di libertà. Noi li chiamiamo “comandamenti”, accentuando la forza d’amore con cui Dio educa il suo popolo. E’ infatti una chiamata vigorosa, quella alla libertà. Non si esaurisce in un singolo evento, perché matura in un cammino”.

Dal messaggio di Papa Francesco per la quaresima per la pop-rock band di musica cristiana Kantiere Kairòs, si apre una straordinaria sinergia: è online l’e-book ‘Diario di Quaresima (in cammino fra la polvere)’, uno straordinario mix di parole, illustrazioni e musica, che contiene le meditazioni del frate cappuccino p. Onofrio Farinola, le illustrazioni e la grafica di Alumera, la play list del gruppo insieme all’inedito ‘te o Me’ ‘che nasce da una domanda: scegli di guardare il male o scegli di guardare Me?’

Presentando questo cammino quaresimale Jo e Gabriele Di Nardo, fondatori della band calabrese, hanno spiegato il motivo di questa pubblicazione: “Un cammino che trova il senso solo se metti insieme i sensi: una Parola da gustare, una musica da ascoltare, un miracolo da vedere, polvere da toccare. Il deserto è il tempo per ritrovarsi e ritrovare. Ed è in questo tempo che si riscopre la bellezza dell’amore: l’amore nasce sempre nel deserto. Noi in questi giorni lo abbiamo sperimentato sulla nostra carne. Ci credevamo solitari erranti nel deserto e ci siamo ritrovati fratelli in cammino. Ed è proprio vero che ‘dove due o tre sono riuniti in Lui, Lui ci sarà’.

Kantiere Kairòs’è una pop/rock band di musica cristiana, fondata nel 2008 dai fratelli Jo e Gabriele Di Nardo e composta anche da Antonello Armieri, voce e chitarra acustica, e dal bassista Davide Capitano,  per raccontare il loro cammino di fede, l’amore per la Santa Trinità, la piena fiducia in quell’unica Madre e Vergine che indica la strada verso il Figlio Salvatore, Maria.

Quindi da Antonello Armieri, autore dei brani di’Kantiere Kairòs’ ci facciamo raccontare la genesi di questo e-book: “Da un’idea di Alumera. Per una bellissima coincidenza, Alumera ha ascoltato il nostro nuovo brano, appunto ‘te o Me’, e ci ha proposto di associare alle meditazioni di p. Onofrio Farinola le nostre canzoni, fino a stilare una vera e propria playlist inserita poi nel suo bellissimo Diario di Quaresima”.

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Perché la scelta tra ‘te o Me’?

“Soprattutto nel tempo di Quaresima siamo portati a mettere in discussione il rapporto che abbiamo (o non abbiamo) con Dio. Di che natura è la nostra relazione con Lui? Siamo certi di abbandonarci al Suo amore nonostante la nostra sporcizia, nonostante la nostra umanità inquinata, nonostante le nostre ipocrisie? Quale voce ascoltiamo in questo deserto, la nostra o la Sua? Abbiamo trascritto il Suo richiamo in prima persona, per ricordarci che la Sua voce è sempre in noi”.

Cosa è il deserto?

“Il mio personale concetto di deserto è quello espresso qualche giorno fa alla stessa Alumera. Deserto per me è essere abitato dalla sensazione di assenza: assenza di stupore, di interesse, di gioia, in qualche modo anche assenza di sete, quasi apatia e rassegnazione. Convincermi che Dio si sia allontanato da me e che io non sia stato abbastanza in gamba per fare quello che mi aveva chiesto al primo incontro. Deserto è dubitare, è assenza di fiducia nel Signore che mi aveva promesso la sua vicinanza, sempre”.

In quale modo Dio guida alla libertà attraverso il deserto?

“Sulla base delle parole bibliche commentate da Papa Francesco, sappiamo che è Dio a liberare Israele, a commuoversi, e non è Israele a chiederlo. Così anche noi, se crediamo nell’amore protettivo e sanificante del Signore, non dobbiamo temere i deserti che la vita ci chiama ad attraversare. Siamo certi che Lui provvederà e ci porterà alla libertà, se glielo permetteremo, fidandoci e affidandoci”.

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In quale modo è possibile riconoscere Gesù?

“Nelle mie scelte personali, e quindi nel mio personale discernimento, riconosco Gesù nella pace, nella libertà che una determinata scelta regala al mio cuore. Rispondere semplicemente alla domanda ‘in questo caso, cosa avrebbe fatto Gesù?’ è già una strada essenziale per riconoscerLo, in modo molto pratico. ‘Nel deserto delle voci’ invece, quando regna la confusione e sono stanco e demoralizzato, mi affido al Rosario, perché Maria mi riporta amorevolmente a riconoscere Suo Figlio, sempre”.

Come è il cammino tra la polvere?

“Se parliamo di concretezza, in questo tempo quaresimale è fatto di creazione di più spazi per Dio nella mia vita. Avere più tempo per Lui, meditare la Parola, provare a non farmi distrarre troppo da ciò che fa rumore nel mondo e offrire qualche digiuno in più a pane e acqua, perché, nonostante possa sembrare arcaico per qualcuno, sono fermamente convinto che il digiuno alimentare è quello più efficace e pratico. Oltretutto ho l'impressione che anche nell’ambito ecclesiale si tenda un po’ a raggirarlo per preferirgli altri tipi di digiuni (assolutamente leciti e sani). Ma a mio avviso toccare l’uomo nei suoi punti vitali ed essenziali è qualcosa che smuove concretamente il cammino interiore”.