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Cristiani e musulmani, insieme "per accendere la candela della pace"

Messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso ai Musulmani per il Ramadan 2024

Ramadam |  | Pexels, ACI prensa Ramadam | | Pexels, ACI prensa

In occasione del mese del Ramadan e per la festa di ‘Id al-Fitr 1445 H. / 2024 A.D., il Dicastero per il Dialogo Interreligioso ha inviato ai Musulmani del mondo intero un messaggio augurale dal titolo “Cristiani e musulmani: estinguere il fuoco della guerra e accendere la candela della pace”.

Il Prefetto del Dicastero, il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot e il Segretario del medesimo Dicastero, Mons. Indunil Kodithuwakku Janakaratne Kankanamalage hanno firmato il Messaggio.

"Siamo lieti di sapere che il nostro Messaggio annuale per il Ramadan è un mezzo importante per rafforzare e costruire buone relazioni tra cristiani e musulmani, grazie alla sua diffusione attraverso i media tradizionali e moderni, in particolare i social media. Avremmo voluto condividere con voi alcune considerazioni su un tema diverso da quello che abbiamo scelto di affrontare, ma il numero crescente di conflitti in questi giorni, che vanno dai combattimenti militari agli scontri armati di varia intensità che coinvolgono Stati, organizzazioni criminali, bande armate e civili, è diventato davvero allarmante.", si legge subito nel Messaggio diffuso dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.

"Insieme al perenne desiderio umano di dominio, alle ambizioni geopolitiche e agli interessi economici, una delle cause principali è sicuramente la continua produzione e il commercio di armi. Allo stesso tempo, possiamo essere grati di possedere anche immense risorse umane e religiose per promuovere la pace. Il desiderio di pace e di sicurezza è profondamente radicato nell’animo di ogni persona di buona volontà", continua il Messaggio.

"Tutte le religioni, ciascuna a modo suo, considerano la vita umana sacra e quindi degna di rispetto e protezione. Fortunatamente, gli Stati che consentono e praticano la pena capitale diventano ogni anno sempre meno. Un risvegliato senso del rispetto per questa fondamentale dignità del dono della vita contribuirà alla convinzione che la guerra deve essere rifiutata e la pace custodita", commentano nel Messaggio.

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"Guardiamo all’Onnipotente come al Dio della pace, fonte della pace, che ama in modo speciale tutti coloro che dedicano la propria vita al servizio della pace. Come tante cose, la pace è un dono divino ma, allo stesso tempo, il frutto degli sforzi umani, soprattutto nel preparare le condizioni necessarie alla sua instaurazione e conservazione", si legge ancora nel Messaggio - umane.

"Cari fratelli e sorelle musulmani, uniamoci per spegnere il fuoco dell’odio, della violenza e della guerra, e accendiamo invece la dolce candela della pace, attingendo alle risorse per la pace che sono presenti nelle nostre ricche tradizioni umane e religiose", concludono Prefetto e Segretario del Dicastero.