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"Il povero burkinabè nella ricca Roma", un santo malato tra i malati

Aperta la inchiesta diocesana per la santità di padre Alexandre Toè

L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana | | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
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L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana | | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana | | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana | | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'apertura della inchiesta diocesana | | Daniel Ibanez / EWTN

Un santo contemporaneo arrivato dall' Africa e diventato romano. Padre  Alexandre Toé era nato  – il 2 dicembre 1967 ed era il quinto di undici figli. Fin da piccolo attento ai poveri, con una vocazione religiosa fin da bambino, segnato dalla malattia, apostolo dei malati.

Ieri in laterano si è apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e di segni del giovane sacerdote burkinabè, professo dell’ordine dei Chierici regolari ministri degli infermi.

Racconta un suo confratello che esattamente 15 giorni prima di morire, il 24 novembre 1996, gli confidò: “La vita non è fine a se stessa ma un mezzo come tutte le altre cose ricevute per vivere il nostro rapporto con Dio. Quindi non importa che sia lunga o corta, ciò che importa è come è stata vissuta, se in bene o in male".

Padre Alexandre Toé "ha fatto della sua vita un dono sia nella risposta generosa alla chiamata del Signore che nell’esercizio del ministero all’interno della città di Roma, seppur per soli 17 mesi". Il vescovo Paolo Ricciardi, lo ha detto in apertura dell’inchiesta diocesana. Si tratta della prima causa per il Burkina Faso e per i camilliani la prima di un religioso non italiano.

E' stata ricordata la biografia del sacerdote nato il 2 dicembre 1967 e morto a Roma a soli 29 anni il 9 dicembre 1996 per un tumore al fegato causato dall’epatite. Arrivato  a Roma il 5 ottobre 1991 nel suo diario spirituale annota: “Il povero burkinabè nella ricca Roma”. Il servo di Dio Toé "è passato in mezzo a noi come un frutto maturo che ha lasciato il profumo di santità – ha affermato padre Pedro Tramontin, superiore generale dei Camilliani -. La sua breve e intensa vita religiosa è stata intrinseca di sofferenza che con fede e speranza ha donato al Signore". Padre Alexandre parla "ai giovani di oggi dicendo loro di dare un gusto bello alla propria vita sia umana che spirituale – ha aggiunto il postulatore della causa padre Walter Vinci -. Non ha fatto nulla di straordinario, ma ha vissuto l’ordinario in maniera straordinaria". Presente alla cerimonia anche l’arcivescovo di Ouagadougou Prosper Kontiebo, religioso camilliano.

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