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Una nuova guida per l’ordinariato di ex anglicani in Inghilterra

Lascia l’incarico il primo ordindario, Keith Newton. Al suo posto, il vicario generale dell’ordinatiato, David Arthur Waller

David Waller | Il Reverendo Waller, nuovo ordinariato dell'Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham | Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles David Waller | Il Reverendo Waller, nuovo ordinariato dell'Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham | Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles

L’Ordinariato Personale di Our Lady of Walsingham è la struttura creata in Inghilterra per accogliere i gruppi di anglicani che si convertivano alla fede cattolica, secondo quanto stabilito dalla costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus del 2009. Sin dalla sua costituzione nel 2011 è stato guidato da un Ordinario, Keith Newton, che era vescovo nella comunione anglicana e che si era convertito al cattolicesimo all’inizio di quell’anno. Oggi, monsignor Newton rinuncia a 72 anni, dando il via alla prima successione nell’ordinariato. Una successione nel segno della continuità, considerando che il prescelto, il reverendo David Wallter, era finora vicario generale dell’Ordinariato.

Il reverendo Waller, classe 1961, laureato in teologia, dopo sei anni come assistente sociale a Bradford ha iniziato nel 1989 la sua formazione negli ordini anglicani e ha ricevuto l’ordinazione al diaconato e poi al sacerdozio nella Chiesa di Inghilterra nel 1991 e 1992. Dopo aver ricoperto fino al 2000 vari incarichi nella contesa del Sussex – anche quello di cappellano ospedaliero e membro del Sinodo Diocesano, nel 2000, ha accettato l’incarico di Parroco di St. Saviour a Walthamstow, nella Diocesi di Chelmsford, nella zona est di Londra.

Oltre ai suoi compiti pastorali, ha ricoperto anche altri ruoli pastorali e amministrativi, tra cui quello di Membro del Consiglio dei Chierici del Vescovo Anglicano di Richborough, di Presidente della Commissione Diocesana per l’educazione religiosa e di Membro del Sinodo Generale della Chiesa d’Inghilterra. Dopo la pubblicazione della Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus nel 2009, ha deciso di intraprendere un cammino che lo avrebbe condotto ad entrare nella Chiesa Cattolica, in cui è stato accolto nella piena comunione durante la Settimana Santa del 2011.

Dopo aver ricevuto l’ordinazione nella Chiesa Cattolica, ha ricoperto gli incarichi di Amministratore di St. John the Baptist a Ilford (2011-15) e Parroco di Christ the King a Chingford (2015-presente). All’interno dell’Ordinariato, ha prestato altresì il suo servizio come Presidente del Consiglio di governo, come Decano per il Sud Est dell’Inghilterra e come Vicario Generale dell’Ordinariato.

Costituito nel 2011, posto sotto il patronato di San John Henry Newman, che fu vescovo anglicano e cardinale cattolico, oggi, l’Ordinariato personale Nostra Signora di Walsingham conta circa 3500 battezzati, tutti provenienti dalla Comunione Anglicana, secondo quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica Anglicanorum Coetibus.

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La costituzione fu promulgata il 4 novembre 2009, per accogliere gruppi di anglicani desiderosi di entrare in comunione con Roma. La formula individuata fu quella di istituire degli “ordinariati personali”, vale a dire strutture canoniche che permettono a gruppi di persone di entrare in piena comunione. In questo modo, si cercava da un lato di salvaguardare le tradizioni liturgiche, spirituali e pastorali e dall’altro che i nuovi pastori fossero pienamente integrati nella Chiesa cattolica.

Da qui, anche la possibilità data dalla Costituzione di ordinare come sacerdoti cattolici vescovi anglicani già sposati, sebbene per ragioni dottrinali non sia possibile, nella Chiesa cattolica, l’ordinazione episcopale di uomini sposati.

E infatti, quando l’Ordinariato di Walsingham fu stabilito, il 15 gennaio 2011, l’arcivescovo di Westminster Vincent Nichols – solo in seguito creato cardinale da Papa Francesco – ordinò sacerdoti cattolici tre ex vescovi anglicani: Andrew Burnham, Keith Newton e John Broadhurst. Keith Newton fu nominato dal Papa primo ordinario dell’Ordinariato personale.

Nel momento in cui diventano cattolici, gli ex vescovi cattolici perdono il titolo di vescovo, ma possono guidare l’ordinariato con il titolo di monsignore, pur con il diritto di portare i simboli pastorali della dignità di vescovo.

Da quando è stato promulgato l’Anglicanorum Coetibus, sono stati istituiti tre ordinariati anglo cattolici, nei quali sono entrati oltre 3 mila ex anglicani, distribuiti in 90 comunità in Stati Uniti, Canada e Australia. Più in particolare, l’ordinariato di Gran Bretagna conta 40 comunità, con 86 sacerdoti, 1500 laici e due comunità religiose; l’ordinariato in Nord America ci sono 35 gruppi, 1600 laici e 40 sacerdoti; l’ordinariato australiano, l’ultimo in ordine di tempo, ha 12 comunità e 12 chierici, e il progetto di incorporare parrocchie dello Stretto di Torres.

C’è anche da specificare che, sebbene gli ordinariati personali siano stati stabiliti allo scopo di accogliere gruppi di ex anglicani in comunione con Roma, questi non sono destinati solamente ad ex anglicani. È stato proprio l’arcivescovo Steven Lopes, che da officiale della Congregazione della Dottrina della Fede lavorò alla stesura dell’Anglicanorum Coetibus e che dal 2015 è a capo dell’Ordinariato della Cattedra di San Pietro negli Stati Uniti, a sottolineare che “gli ordinariati per gli ex anglicani devono essere un ponte per l’unità dei cristiani e una forza di vero ecumenismo”, e che i membri devono “costruire e ricostruire le loro relazioni con i confratelli che hanno soggiornato nella Chiesa anglicana”.

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Vero che la Costituzione rappresentò proprio una risposta alle richieste provenienti da diverse realtà anglicane di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica, ma anche dall’interno della Chiesa Cattolica, da ex sacerdoti convertiti che negli Stati Uniti avevano avuto da Giovanni Paolo II nel 1980 la possibilità di celebrare la liturgia ina una forma approvata dalla tradizione anglicana.

Fu proprio a partire dal provvedimento del 1980 che iniziò il lungo percorso che portò allAnglicanorum Coetibus del 2009. In particolare, questo era il frutto di un percorso di due anni nato a seguito di una richiesta del 2007 della Comunione Anglicana tradizionale che chiedeva la piena unione in forma societaria alla Chiesa cattolica romana. 

La risposta a questo gruppo – nato nel 1991 come reazione alle riforme della comunione anglicana su ordinazione alle donne e di omosessuali dichiarati e la revisione liturgica – arrivò nel 2008. Il Cardinale Joseph Levada, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, disse che la richiesta era presa in seria considerazione, e questo processo portò poi, il 9 novembre 2009, alla presentazione della Costituzione Apostolica Anglicanorum Coetibus.