Roma , lunedì, 10. marzo, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Dallo scorso dicembre è nelle librerie il libro ‘Figli venuti dal mare’, scritto dal responsabile della ‘Casa dell’Annunziata’ di Reggio Calabria’, Giovanni Fortugno, e da Luca Luccitelli, responsabile dell’ufficio stampa dell’associazione ‘Papa Giovanni XXIII’, che racconta le storie di dolore e di speranza di minori stranieri che sono arrivati soli sulle coste dell’Italia e che sono stati accolti nella Casa dell’Annunziata, una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati (Msna) gestita dalla Comunità fondata da don Benzi: “Le storie che abbiamo raccontato sono simili a quella della ragazzina di 11 anni salvata nel Canale di Sicilia, unica sopravvissuta nel naufragio dell’imbarcazione su cui si viaggiava”. E nel 2023 sono stati 23.000 i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia. Se all’inizio il fenomeno riguardava ragazzi maschi soprattutto nordafricani, prossimi alla maggiore età, oggi i minori che sbarcano sulle coste italiane sono sempre più piccoli. Basti pensare che i minori di 14 anni che sono arrivati, soli, in Italia nel 2023 sono stati 3.600. Nel volume, i minori diventano ‘figli’ perché come tali sono accolti dalla ‘Casa dell’Annunziata’, come si legge nel prologo: “Non abbiamo potuto proteggerli, accompagnarli, sostenerli lungo il viaggio. Lo facciamo qui. La peculiarità di questa casa, rara se non unica, è quella di ricreare un clima familiare unitamente alla presenza di figure professionali”.
Il libro racconta i viaggi di 7 tra questi “figli”: Joy, Fatou, Abel, Yonas, Mir, Fatima e Mamadou, giunti in Italia dalla Somalia, Eritrea, Afghanistan e da altri Paesi dalla situazione politica e sociale difficile, attraversando il deserto ed il mare, dopo essere stati prigionieri, torturati, separati dalle loro famiglie. I loro viaggi, nelle pagine del testo, si intrecciano con l’analisi della situazione geopolitica dei Paesi di provenienza e di quelli che hanno attraversato, tra i più insicuri al mondo, intrecciandosi con la realtà della Casa dell’Annunziata dove (accanto a volontari che fanno loro da padre e da madre, portando umanità) ci sono anche le figure professionali dei mediatori culturali, della psicologa, dell’assistente sociale.
Da Giovanni Fortugno, coautore del libro, ci facciamo raccontare il motivo del titolo: “Premesso che nel 2011 l’associazione ‘Papa Giovanni XXIII’ mi diede la responsabilità del servizio ‘immigrazione’, nelle attività effettuate tra Italia e Grecia abbiamo dato vita a Reggio Calabria con il supporto della diocesi al ‘Coordinamento ecclesiale sbarchi’ e nel 2013 iniziammo a partecipare agli sbarchi.(ne ho vissuti circa 380 circa 70.000 persone sbarcate di cui 8.000 minori non accompagnati). Alla fine di uno di questi sbarchi, avvenuto dalla nave San Giorgio della Marina militare, arrivarono a Reggio 1080 persone, tra i quali un cadavere, composte per lo più da siriani. Quando finimmo a sera tardi, sfiniti, tornando a casa pensavo ai tanti bambini, i quali fino a prima della guerra in Siria vivevano la loro vita serena (non dimentichiamoci che la Siria era definita la Svizzera dell’Oriente), in poche settimane tutto è cambiato con lo scoppio della guerra. Allora mi feci questa domanda: ma se questo dovesse avvenire in Italia io che cosa chiederei per i miei figli? L’altro motivo è il rapporto che abbiamo con i genitori dei nostri bambini; la maggior parte di loro, ringraziandomi, non fanno altro che dire ‘ti affido mio figlio’. I Msna sono riconosciuti attraverso questo acronimo, ma di fatto sono figli come se fossero i nostri”.