Città del Vaticano , domenica, 4. maggio, 2025 17:43 (ACI Stampa).
A presiedere la celebrazione per il nono e ultimo Novendiale in suffragio di Papa Francesco - presso la Cappella Papale della basilica di San Pietro - è il Cardinale Dominique Mamberti, Protodiacono del Collegio Cardinalizio. E sarà lo stesso Mamberti a osare l'annuncio dell'elezione del nuovo Papa. Alla Celebrazione è invitata in particolare la Cappella Papale. Le Letture del nono Novendiale sono quelle della Liturgia di oggi, della terza domenica di Pasqua.
Ed è proprio dalle Letture che il Cardinale Mamberti comincia la sua omelia, soffermandosi soprattutto sulla pagina del Vangelo di Giovanni: si sofferma su quel “Seguimi”, sulla missione affidata da Cristo a Pietro. "L'amore è la parola chiave di questa pagina evangelica. Il primo a riconoscere Gesù è "il discepolo che Gesù amava", Giovanni, che esclama "è il Signore!", e Pietro subito si getta in mare per raggiungere il Maestro", così ricorda il Cardinale Protodiacono che continua la sua omelia sulla triplice domanda di Cristo a Petro. Mamberti sottolinea allora che "le due prime volte, Gesù adopera il verbo amare, parola forte, mentre Pietro, memore del tradimento risponde con l'espressione "voler bene", meno impegnativa e la terza volta Gesù stesso usa l'espressione voler bene, adeguandosi alla debolezza dell'Apostolo. Cita poi, riguardo all'episodio evangelico, il pensiero di Papa Benedetto XVI che asseriva che "Simone comprende che a Gesù basta il suo povero amore, l'unico di cui è capace". Poi, è la volta di una citazione di San Giovanni Paolo II: il cardinale Mamberti ricorda le parole del pontefice polacco per la Messa del XXV anniversario del suo Pontificato: “Ogni giorno si svolge all'interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo".
Il punto cruciale dell'omelia è quello riservato alla missione della Chiesa: "Pietro e gli Apostoli l'hanno assunta subito, con la forza dello Spirito che avevano ricevuto alla Pentecoste, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura: "Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini". Poi, il ricordo per Papa Francesco, "animato dall'amore del Signore e portato dalla Sua grazia", che è "stato fedele alla sua Missione fino all'estremo consumo delle sue forze. Ha ammonito i potenti che bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini e ha proclamato all'umanità intera la gioia del Vangelo, il Padre Misericordioso, Cristo Salvatore. L'ha fatto nel suo Magistero, nei suoi viaggi, nei suoi gesti, nel suo stile di vita”.