Roma , martedì, 27. maggio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Il Rapporto annuale 2025 dell’Istat ha illustrato gli sviluppi demografici, sociali ed economici che hanno interessato l’Italia nell’anno appena trascorso: al 1° gennaio la popolazione residente in Italia è scesa sotto i 59.000.000: la natalità continua a calare, sfavorita dal ridotto numero di donne in età fertile: nel 2024 si sono registrate solo 370.000 nascite, quasi 200.000 in meno rispetto al 2008. La fecondità ha toccato un minimo storico di 1,18 figli per donna e prosegue il rinvio della genitorialità. Il saldo migratorio, pure essendo ampiamente positivo, è insufficiente a compensare la perdita di popolazione. Nel 2024 gli ingressi dall’estero sono 435.000, in aumento rispetto al periodo pre-pandemico.
A pochi giorni dal giubileo della famiglia, che si svolge dal 30 maggio al 1 giugno, abbiamo chiesto al presidente nazionale del Forum delle Famiglie, Adriano Bordignon, di raccontarci come sia possibile declinare il tema della speranza in chiave familiare: “Nel documento finale del Sinodo del 2024 vi è una descrizione molto bella della speranza che si annida nella famiglia: ‘Nonostante le fratture e le sofferenze che le famiglie sperimentano, restano luoghi in cui si apprende a scambiarsi il dono dell’amore, della fiducia, del perdono, della riconciliazione e della comprensione’. In fondo, è proprio così. La famiglia è il primo luogo vocato alla speranza, che si genera naturalmente nelle relazioni familiari: quando ci scopriamo figli si genera in noi la certezza di essere stati amati e desiderati; nello sguardo di una madre ogni figlio cerca lo sguardo del padre, e la paternità è essenziale a ciascuno di noi per poterci aprire alla vita, al futuro, alla speranza; è tra fratelli che scopriamo una comune maternità e paternità, che ci lega e genera forze vitali; è nella relazione nonni-nipoti che scopriamo radici lontane che ci trascendono.
Nell’intrecciarsi di queste relazioni, la famiglia che accoglie la vita, dice al proprio figlio: ‘Tu sei una promessa, perché in te è scritto il principio della vita’, con le sue domande inesauribili e il suo orizzonte di futuro. Questa ricchezza appartiene in sé al principio famiglia. Per questo è importante che i giovani credano in essa e desiderino costruirne una propria. Non esiste al mondo nessun un altro sistema di relazioni umane così potente, nel quale siano inscritte la speranza e la vita”.