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Il Papa alla National Italian American Foundation: “Il vostro lavoro aiuta a mantenere reciproci benefici”

Udienza a una Delegazione della “National Italian American Foundation

Il Papa nell'Auletta con  The National Italian American Foundation |  | Vatican Media / ACI Group Il Papa nell'Auletta con The National Italian American Foundation | | Vatican Media / ACI Group

Prima dell’Udienza generale odierna Papa Leone XIV ha accolto nell’Auletta dell’Aula Paolo VI i membri del Consiglio di Amministrazione della “The National Italian American Foundation”, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione. Il Papa ha salutato in lingua inglese i partecipanti.

La missione della National Italian American Foundation è quella di celebrare e promuovere i risultati stimolanti e i valori edificanti della cultura e della presenza italiana in America e rafforzare e potenziare i legami tra gli Stati Uniti e l’Italia. Dalla sua fondazione nel 1975, la NIAF ha contribuito per creare iniziative educative e culturali che migliorano il benessere collettivo della comunità italoamericana.

Il Papa prima di salutare i presenti si è anche scusato con loro per il ritardo: “Scusate il ritardo, ma il programma vaticano prevede più udienze insieme, e tra poco ho l’udienza in piazza San Pietro”.

“Il vostro lavoro nel continuare ad educare i giovani alla cultura e alla storia italiana, così come la vostra assistenza caritatevole al percorso scolastico in entrambi i Paesi, aiuta a mantenere reciproci benefici e concreti legami tra le due nazioni”, dice il Papa.

“Come ben sapete, decine di milioni di americani dichiarano con orgoglio il loro retaggio italiano, anche se i loro antenati sono giunti negli Stati Uniti d’America generazioni fa”, li accoglie così Papa Leone in Vaticano.

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Poi il Pontefice sottolinea l’importanza della fede per la comunità italiana che si è spostata negli USA. “Questa fede li ha sostenuti nei momenti difficili, anche quando arrivavano con un senso di speranza di un futuro prospero nel loro nuovo Paese”, aggiunge il Papa.

"La benedizione è scritta in latino, ma penso che possiamo farla in inglese", dice alla fine Papa Leone.