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Progetto green per la Basilica di San Pietro, già perfetta per il ricambio d'aria

Presentato alla stampa Il programma a dieci anni dalla “Laudato Sì”, interessa anche altri edifici attigui.

La Basilica di San Pietro |  | www.basilicasanpietro.va La Basilica di San Pietro | | www.basilicasanpietro.va

La basilica di San Pietro a "impatto zero" ? La idea è attuabile? E come?

Nel 2013 in un comunicato dedicato alla Conversione Ecologica 2030 si leggeva:  “il Governatorato si è impegnato a raggiungere la neutralità climatica attraverso il responsabile uso delle risorse naturali, l'attuazione di progetti finalizzati all'efficienza energetica e l'aggiornamento dei nostri asset tecnologici, la mobilità sostenibile, la diversificazione e l'approvvigionamento di prodotti energetici più puliti o alternativi per il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti e lo sviluppo di futuri e concreti progetti di riforestazione”.

Lo smaltimento dei rifiuti purtroppo è legato a quello della Città di Roma, e il Borgo Laudato si di fatto ha interrotto la produzione a "chilometro zero" delle Fattorie Pontificie che fornivano Castelgandolfo.

Ma l'impegno "verde" sembra sempre importante per la Fabbrica di San Pietro e il Governatorato, che ha attivato nel 2022 un "Progetto" fondato sulle migliori metodologie e tecnologie disponibili per portare Basilica di San Pietro la Canonica, S. Marta e lo Studio del Mosaico, a “emissioni nette zero” per ridurre la "impronta ambientale". Progetto che si dovrebbe concludere a fine 2026 in corrispondenza con l'anniversario della fondazione della Basilica.

Il “Comitato Scientifico” di Progetto, "monitora, rendiconta e certifica i risultati delle azioni, contribuendo poi, con strumenti informativi e formativi coerenti con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, anche al dialogo interreligioso".

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Inoltre il “Comitato Scientifico” di Progetto ha promosso la realizzazione di un sistema intelligente di sensoristica avanzata per ridurre i rischi di aggressione di agenti inquinanti negli ambienti chiusi, misurando CO2, Composti Organici Volatili TVOC, polveri fini PM10, PM2.5, Temperatura, umidità relativa, Radon. Pre proteggere esseri umani e opere d'arte.

Nel Progetto di Sostenibilità Ambientale ed Energetica della Basilica di San Pietro è stato coinvolto il Politecnico di Milano che ha messo a disposizione della Santa Sede le sue competenze in campo energetico-ambientale e decarbonizzazione globale. Cambio di sistema di riscaldamento e raffreddamento all'avanguardia insomma in molte area della Città del Vaticano.

Nel 2023, la Fabbrica di San Pietro è stata oggetto di una diagnosi delle risorse non energetiche fatta da ENEA, con l’obiettivo di individuare margini di efficientamento e migliorare la sostenibilità operativa di questo sito di riferimento mondiale e applicare questa metodologia in un contesto storico e culturale, ha dimostrato che può essere replicata anche in altri luoghi simili, come chiese, musei o grandi eventi. Il progetto apre la strada a nuove idee e strategie per proteggere e valorizzare il nostro patrimonio storico-artistico.

Il Progetto in corso ha l’obiettivo di valutare la qualità dell’aria nella Basilica di San Pietro, e di indagare i profili temporali delle concentrazioni di inquinanti al fine di valutarne potenziali criticità nonché il rischio di trasmissione aerea di patogeni tra gli astanti nella Basilica.

A tal fine, a partire dal 2023 è stato installato un sistema di monitoraggio che dimostra che la Basilica di San Pietro nonostante le 45000 persone al giorno che la frequentano dispone di un "efficace meccanismo di dispersione degli inquinanti, anche durante le ore di maggiore presenza dei fedeli, in virtù delle grandi volumetrie e dell’ottima ventilazione naturale".

Nel Rinascimento si che sapevano come fare !

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