Città del Vaticano , lunedì, 16. giugno, 2025 16:00 (ACI Stampa).
La basilica di San Pietro a "impatto zero" ? La idea è attuabile? E come?
Nel 2013 in un comunicato dedicato alla Conversione Ecologica 2030 si leggeva: “il Governatorato si è impegnato a raggiungere la neutralità climatica attraverso il responsabile uso delle risorse naturali, l'attuazione di progetti finalizzati all'efficienza energetica e l'aggiornamento dei nostri asset tecnologici, la mobilità sostenibile, la diversificazione e l'approvvigionamento di prodotti energetici più puliti o alternativi per il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti e lo sviluppo di futuri e concreti progetti di riforestazione”.
Lo smaltimento dei rifiuti purtroppo è legato a quello della Città di Roma, e il Borgo Laudato si di fatto ha interrotto la produzione a "chilometro zero" delle Fattorie Pontificie che fornivano Castelgandolfo.
Ma l'impegno "verde" sembra sempre importante per la Fabbrica di San Pietro e il Governatorato, che ha attivato nel 2022 un "Progetto" fondato sulle migliori metodologie e tecnologie disponibili per portare Basilica di San Pietro la Canonica, S. Marta e lo Studio del Mosaico, a “emissioni nette zero” per ridurre la "impronta ambientale". Progetto che si dovrebbe concludere a fine 2026 in corrispondenza con l'anniversario della fondazione della Basilica.
Il “Comitato Scientifico” di Progetto, "monitora, rendiconta e certifica i risultati delle azioni, contribuendo poi, con strumenti informativi e formativi coerenti con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, anche al dialogo interreligioso".