Città del Vaticano , sabato, 21. giugno, 2025 11:22 (ACI Stampa).
Stamane, udienza ai Parlamentari in occasione del Giubileo dei Governanti. Papa Leone XIV inizia il suo discorso - in inglese - ricordando le parole di Pio XI: “L'azione politica è stata definita, con ragione, «la forma più alta di carità»”. Politica vuol dire, dunque, “servizio” che si svolge “a favore della società e del bene comune”. Poi, le parole del pontefice, si snodano su tre considerazioni-cardine che fanno da sottofondo al discorso.
La prima considerazione riguarda il compito affidato ai politici: “Promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati”. E aggiunge: "Ad esempio, si tratta di adoperarsi affinché sia superata l'inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura. Quanti vivono in condizioni estreme gridano per far udire la loro voce e spesso non trovano orecchie disposte ad ascoltarli. Tale squilibrio genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra". La risoluzione a ciò, rimane, dunque - per il pontefice - “una buona azione politica che possa favorire “l'equa distribuzione delle risorse”.
La seconda riflessione riguarda la libertà religiosa e il dialogo interreligioso: “Anche in questo campo, oggi sempre più di attualità - contonua il pontefice- l'azione politica può fare tanto, promuovendo le condizioni affinché vi sia effettiva libertà religiosa e possa sviluppare un rispettoso e costruttivo incontro tra le diverse comunità religiose”. Cita sant'Agostino, in proposito, che “parlava di un passaggio dell'uomo dall'amor sui – l'amore egoistico per sé stesso, chiuso e distruttivo – all'amor Dei – l'amore gratuito, che ha la sua radice in Dio e che porta al dono di sé –, come elemento fondamentale nella costruzione della civitas Dei, cioè di una società in cui la legge fondamentale è la carità”.