Città del Vaticano , domenica, 22. giugno, 2025 19:18 (ACI Stampa).
“Il Concilio Vaticano II insegna che «col sacramento del pane eucaristico viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo. Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo: da Lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a Lui siamo diretti». La processione, che tra poco inizieremo, è segno di tale cammino” così aveva detto papa Leone XIV - poco prima dell’inizio della processione del Santissimo Sacramento - nella sua omelia della Celebrazione sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano. Un popolo in cammino dietro all’Eucaristia, dietro a Cristo. E aveva esortato, a fine omelia, di portare “Gesù al cuore di tutti, perché Gesù tutti coinvolge nell'opera della salvezza”.
E Gesù è stato portato per le strade, da papa Leone XIV, percorrendo a piedi via Merulana, la strada che collega la basilica lateranense con quella di Santa Maria Maggiore. Incenso, candele e tanta emozione da parte di tutti i presenti. Primo fra tutti, con gli occhi lucidi, fissi, all’ostensorio, lo stesso pontefice che cammina con il Santissimo Sacramento, circondato da due ali di folla (disposta dietro le transenne) lungo tutto il tragitto: la via Merulana che sfocia nella piazza di Santa Maria Maggiore. Cammina papa Leone XIV - con dietro a lui il popolo di Dio - portando fra le due mani, ben strette, il Santissimo Sacramento, sormontato dal baldacchino processionale finemente ricamato: il color bianco del tessuto si confonde e si fonde con i fili preziosi d’oro. E’ tutta la regalità di Cristo che viene celebrata.
Una processione solenne, suggestiva, intervallata da canti e preghiere. “Pànge, lingua, gloriosi/ Corporis mystèrium/ Sanguinisque pretiòsi,/ quem in mundi pretium/ fructus ventris generosi/ Rex effudit Gentium” canta “la schola”: è l'inno eucaristico per eccellenza della Chiesa ad aprire la processione. L’inno i cui versi sono stati composti da san Tommaso d’Aquino sotto incarico di papa Urbano IV, dopo aver istituito la solennità del Corpus Domini ad Orvieto nel 1264.