Città del Vaticano , lunedì, 23. giugno, 2025 16:00 (ACI Stampa).
Negli anni '70 c'era Jesus Christ Superstar, negli '20 del secondo millennio c'è The Chosen. Due generi diversi con origini diverse, ma uniti da due fattori significativi: la figura di Gesù e la voglia di farne conoscere il lato più umano.
Rispetto al musical che tanto successo ebbe ed ha ancora, The Chosen è una serie tv che nasce quasi sottovoce grazie alla visione un po' mistica di Dallas Jenkins. La particolarità è che esiste grazie ad un accurato processo di raccolta fondi, e ad un passa parola in tutto il mondo.
The Chosen oggi è arrivato in Vaticano per la prima di alcuni episodi ancora inediti della 5 stagione, quella dedicata alla prima parte della Passione di Gesù. In un incontro con la stampa Jenkins ed alcuni dei protagonisti hanno spiegato cosa significa per loro questo progetto che va avanti da sette anni. Jonathan Roumie che interpreta Gesù ha spiegato che la rappresentazione dell' Ultima Cena è particolare: "Il modo in cui Dallas ha costruito la narrazione dell'Ultima Cena non è mai stato fatto prima e credo che, di conseguenza, non sia mai stato così d'impatto, perché si ha, essenzialmente, quel momento decisivo nella vita e nel ministero di Gesù e nella vita e nel ministero dei suoi discepoli, e si è speso più tempo per raccontare quel periodo di quanto credo sia stato fatto in qualsiasi altro spazio mediatico o film. Niente si avvicina alla quantità di tempo che abbiamo effettivamente speso per questo. Per questo motivo, grazie a tutte le trame che si intrecciano e che ci siamo presi cura di far rivivere alle persone, per far rivivere i Vangeli come risultato della rappresentazione di questo momento e del modo in cui l'abbiamo fatto, le persone sperimenteranno l'Ultima Cena in un modo profondamente intimo".
La chiave narrativa è l'umanità. Non per negare la divinità, quanto piuttosto per renderla più evidente e bella. Non solo. Girare questa serie tv che viene diffusa on line e che arriva in Italia su Amazon, è una esperienza che arricchisce chi partecipa. Oltre a Dallas Jenkins e Jonathan Roumie, erano presenti Elizabeth Tabish ( Maria Maddalena), George Xanthis ( Giovanni ) e Vanessa Benavente ( Maria) che ha messo in evidenza come sua interpetazione si basi sul rapporto madre figlio e tutta la sua profondità fino a comprendere cosa sia davvero la sua volontà.
Per saperne di più c'e un sito e una applicazione, ma ci sono anche dei gruppi nelle varie nazioni. In Italia ad esempio ci sarà una "marcia" a Roma il primo agosto prossimo. Un modo per rendere viva la stessa sensazione che raccontano gli attori. Spiega ancora Roumie:" Ognuno di noi che sta realizzando lo spettacolo è stato in qualche modo influenzato dal processo di realizzazione dello spettacolo. E credo che questo continuerà anche dopo che avremo finito di girare lo show, grazie alle risposte che riceveremo e ai modi in cui lo show sarà usato per mettere in contatto le persone e per costruire ponti e per aprire, per promuovere il dialogo e le discussioni e la conversazione in un modo in cui le persone possono, sai, attraverso la cultura, semplicemente entusiasmarsi senza avere alcun ordine del giorno, ma solo riunirsi e parlare della storia e di queste persone e del fatto che, hanno davvero cambiato il mondo in un modo visibile".