Francoforte , venerdì, 22. agosto, 2025 15:00 (ACI Stampa).
Il cambiamento climatico colpisce il Cammino di Santiago. A causa degli incendi che hanno già devastato 160 mila ettari di territorio in Spagna, l’Agenzia di Protezione civile ed Emergenze della Giunta regionale di Castiglia e León, lo scorso 17 agosto, ha dovuto interrompere, attraverso messaggi su X e social media, il Cammino di Santiago, uno dei pellegrinaggi più antichi e partecipati del mondo, che conduce, dopo quasi 800 chilometri lungo il nord del Paese, alla tomba dell’apostolo San Giacomo. I pellegrini sono stati invitati a “seguire scrupolosamente le istruzioni” delle autorità e a interrompere il viaggio per non mettere a rischio la propria vita.
Gli incendi interessano lunghi tratti del così detto Cammino francese, il percorso più amato dai pellegrini, che dai Pirenei, dalla cittadina francese di Saint-Jean-Pied-de-Port, conduce verso occidente fino a Santiago de Compostela e poi, oltre, fino all’Oceano Atlantico, a Finis Terrae. Il divieto della Protezione Civile si riferisce in particolare ai tratti del Cammino francese che attraversano i comuni di Astorga, Ponferrada, Bembibre e Villafranca del Bierzo. Altri sentieri invece sono ancora percorribili. È la prima volta nella storia che il Cammino - proprio in questo periodo estivo frequentato da migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo - viene interrotto.
Gli incendi stanno divampando in Spagna da più di una settimana e sono difficili da domare a causa del caldo, della siccità e del vento, fattori che contribuiscono ad alimentarli. Il fuoco ha colpito in particolare la Castiglia e León, la Galizia e l’Estremadura, rendendo necessaria perfino l’evacuazione migliaia di persone e minacciando aree di grande valore naturalistico, come il Parco nazionale de los Picos d’Europa. Sono stati evacuati dieci villaggi della Valle del Valdeón, compresa la località turistica di Caín, i cui residenti sono stati trasferiti nei rifugi allestiti a Riaño. In Castiglia e León le persone sfollate sono oltre 3.000. A rischio, per un vasto rogo divampato nei giorni scorsi, anche il parco naturale di Las Médulas, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Gli incendi che interessano la penisola iberica sono tra i peggiori della sua storia. Dal 12 agosto sono state evacuate più di 30mila persone. Il bilancio dei roghi è tragico: da inizio anno sono andati in fumo oltre 343.862 ettari di boschi e vegetazione. Un record per la Spagna, che nel 2025 supera drammaticamente i dati del 2022 (quando andarono letteralmente in fumo 306.555 ettari).
Il premier spagnolo Pedro Sánchez, dopo aver presieduto una riunione di emergenza, ha espresso “tristezza e desolazione” per le quattro vittime, tutte fra i soccorritori, tra cui un vigile del fuoco morto il 17 agosto in un incidente con l’autobotte, su cui viaggiava nella provincia di León. Ed è proprio in questa regione, attraversata da oltre mille anni dal Cammino di Santiago, che si concentra la maggior parte dei circa 40 focolai ancora attivi.




