Città del Vaticano , mercoledì, 27. agosto, 2025 16:00 (ACI Stampa).
Furono tra i primi ad arrivare in Cina, nelle Filippine costruirono anche le strade, in Giappone hanno prodotto un martire la cui memoria è ancora viva. I figli di Sant’Agostino hanno un rapporto con l’Asia che dura da mezzo millennio, e Robert Francis Prevost, quando era priore generale dell’Ordine, ne visitò le missioni asiatiche diverse volte.
Lo fece sapere subito il cardinale Stephen Chow, sj, vescovo di Hong Kong, sottoineando che il Papa era stato anche in Cina, ed è forse uno dei pochissimi che può dire di avere avuto una esperienza diretta dell’impero del Dragone Rosso.
La Cina non è stata l’unica meta di padre Prevost quando questi era priore generale degli Agostiniani. L’ordine religioso ispirato a Sant’Agostino ha infatti una lunga storia di presenza missionaria in Asia. La loro prima terra di approdo furono le Filippine, dove custodiscono il Santo Nino di Cebu. In India e Indonesia, ci sono delle comunità agostiniane che Prevost visitò, e da cui fu apprezzato, tanto che lo hanno descritto come “un uomo profondamente spirituale, capace di ascoltare”.
Come detto, gli agostiniani arrivarono nelle Filippine nel 1565. Si stabilirono a Cebu, e sono ancora custodi della basilica del Santo Nino. È dalle Filippine che gli agostiniani hanno poi diffuso la loro presenza in tutto il continente asiatico, dall’india alla Cina, dalla Thailandia al Vietnam, dal Giappone alla Corea del Sud, fino all’Indonesia.
Fra’ Dante M. Bendoy, provinciale degli agostiniani per le Filippine, ha descritto l’elezione di Leone XIV come “una benedizione divina, non solo per l’Ordine di Sant’ Agostino, ma per l’intera Chiesa universale”. Bendoy ha raccontato della visita di Prevost nelle Filippine nel 2010, per il capitolo generale intermedio – visita durante la quale “ha lasciato un’impressione indelebile su di noi”.




