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Con fra Giulio Cesareo scopriamo l’edizione del Cortile di Francesco: ‘CreAzione’

Il Cortile di Francesco entra nel vivo dell’11esima edizione, dal titolo ‘CreAzione’

Cortile Francesco |  | sito ufficiale Cortile Francesco | | sito ufficiale

Il Cortile di Francesco entra nel vivo dell’11^ edizione, dal titolo ‘CreAzione’ sabato 6 settembre con due appuntamenti di rilievo: alle ore 18.00 la piazza inferiore di san Francesco ospiterà la tavola rotonda dal titolo ‘Come comunicare nuove energie creative’con il giornalista Carlo Verdelli, il regista Carlos Casas e l’imprenditore Antonio Romano; a seguire la presentazione del calendario 2026 della rivista ‘San Francesco patrono d’Italia’, dal titolo ‘San Francesco vive’, in occasione dell’ottavo centenario dalla morte di san Francesco, con il fotografo Gianluigi Di Napoli:

“Per la prima volta nella loro storia i Frati del Sacro Convento hanno scelto di aprire le porte a uno sguardo fotografico autoriale, per raccontare la spiritualità e l’essenza francescana attraverso le immagini. E’ un gesto di apertura non scontato, che dimostra sensibilità e coraggio, e che ho accolto con molta gratitudine e senso di responsabilità. Il calendario nasce da un accesso straordinario, concesso in un momento altrettanto unico della storia di San Francesco e del mondo. Mi sono dunque messo in ascolto, con silenzio e presenza. Il mio intento è stato quello di evocare, assorbire e restituire qualcosa dell’invisibile che si respira in quei luoghi”.

A fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio Comunicazione del Sacro Convento di San Francesco, chiediamo il motivo per cui in quest’edizione il ‘Cortile di Francesco’ riflette sulla ‘CreAzione’: “Tutto il mondo francescano sta celebrando l’ottavo centenario del Cantico delle creature. Esso offre tanti spunti di approfondimento: la poesia, la mistica, l’ecologia. La nostra scelta è stata quella di dare risalto a ciò che ne ha permesso la scrittura e cioè la creatività. E’ questo il senso del ‘Cortile di Francesco’, che è appunto ‘CreAzione’. Celebrando la creatività, che è il dono di scoprire ed esprimere i significati nascosti nella realtà, in realtà ci rinnoviamo a vicenda nell’impegno a costruire delle relazioni improntate al bene comune e all’armonia”.

In quale modo la creazione genera la creatività?

“Direi piuttosto che la creatività è proprio l’azione con cui si crea (CreAzione). E creare non è di per sé dare sfogo all’immaginazione. Nella Bibbia Dio crea, perché ama e tutto ciò che Egli crea, siccome lo ama, è bello. In questo senso il dono straordinario che appartiene ad ogni persona è proprio quello di ri-scoprire che dentro le cose, sotto l’ovvietà di ogni giorno, se c’è amore, c’è anche bellezza e armonia. Se c’è passione, impegno, interesse, le cose e le persone sbocciano e possono portare frutto. In un bouquet di fiori per la propria amata, tecnicamente ci sono semplicemente dei fiori: lei però sa bene che essi le comunicano l’amore: è un’esperienza di creazione, perché quel significato dei fiorì era nascosto, era sotto traccia: l’ha svelato e comunicato l’amore.  E quando questo succede la nostra vita e il mondo fanno un upgrade, sono nuovi e si vive a un altro livello”.

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In quale modo san Francesco vive oggi?

“San Francesco non è un semplice uomo del passato. Nella fede sappiamo che Dio ha cura di tutti e per questo tutti vivono per Lui. Non si tratta però di una vita individuale, sganciata dagli altri: al contrario è proprio lo scoprirsi, come dice Gesù, ‘un’unica vigna’. La vita di san Francesco oggi è più che mai impastata con quella di coloro che gli appartengono: i suoi amici, discepoli, seguaci e anche noi frati che, pur non essendo all'altezza del nostro Padre, non per questo cessiamo di esserne la discendenza. In questo senso credo che gli 800 anni di storia del ‘Francesco dopo Francesco’ parlano in maniera eloquente di questa vita che continua tra noi e in noi”.

Allora, quanto è importante oggi il Cantico delle Creature?

“Il Cantico ha tanto valore, da molti punti di vista: qui mi permetto di ricordare come la preghiera e la lirica di un uomo semplice, malato e quasi completamente cieco (siccome parlava dal cuore ed ai cuori) continua ancora oggi a suscitare interesse, ispirazioni, speranza e adesione. Il Cantico delle Creature testimonia che non è importante essere geni, ma se comunichiamo la nostra autenticità per il bene comune e non per secondi fini, realizziamo un gesto che ha il sapore dell’eternità”.

Quale è l’eredità culturale di san Francesco?

“San Francesco è un uomo povero, eppure ricchissimo: la sua esperienza e la sua sensibilità sono, a dir poco, straordinarie: in questo senso ciascuno trova in lui ispirazioni e stimoli: come una sorgente che, mentre disseta tutti, non si inaridisce. Per noi frati tuttavia, la sua eredità culturale è proprio la fraternità, l’esperienza e la condivisione che è possibile una vita bella e realizzata non fondata sulla competizione e sull’affermazione di sé e dei propri vantaggi individuali (singolari o di gruppo), ma sull’accoglienza reciproca e sul servizio. E questo credo sia un messaggio così travolgente e significativo, semplicemente perché è proprio vero, concreto e attuale”.

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Per il programma completo: www.cortiledifrancesco.it

 

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