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Papa Leone XIV ricorda le Carmelitane martiri di Compiègne

A Parigi Messa di ringraziamento per la canonizzazione equipollente decretata a fine 2024 da Papa Francesco

Le Carmelitane martiri di Compiègne |  | Wikicommons Le Carmelitane martiri di Compiègne | | Wikicommons

Papa Leone XIV ha inviato all’Arcivescovo di Parigi Monsignor Laurent Ulrich un telegramma – firmato dal Cardinale Segretario di Stato – per la Messa di ringraziamento per la canonizzazione delle Carmelitane martiri di Compiègne.

Le religiose – 16 in tutto – furono ghigliottinate nel 1794 in odio alla Fede durante il Periodo del Terrore successivo alla Rivoluzione francese. Il 18 dicembre 2024 Papa Francesco ne ha decretato la canonizzazione equipollente.

“Sono trascorsi più di due secoli dalla morte eroica – si legge nel telegramma - di queste religiose sulla ghigliottina. Tra i numerosi fedeli, religiosi e sacerdoti martirizzati nel corso della Rivoluzione francese, le carmelitane di Compiègne hanno particolarmente suscitato l’ammirazione dei loro carcerieri e hanno lasciato negli spiriti e nei cuori più induriti un turbamento benefico che apriva lo spazio al divino”.

“La pace del cuore, che abitava queste figlie di santa Teresa mentre si recarono al martirio lodando Dio con inni e salmi cari alla liturgia della Chiesa, era realmente il frutto di una immensa carità, ma anche della fede e della speranza teologali che le animavano. Davanti alla ghigliottina, le carmelitane di Compiègne  sono autrici di un dono supremo che attualizza l’offerta dei loro voti religiosi. Lì, spogliate in apparenza di tutto, sono in realtà rimaste ricche dei loro voti e dell’atto di consacrazione con il quale avevano offerto liberamente la loro vita a Dio «affinché la pace fosse renduta alla Chiesa e allo Stato»”.

“Animate dalla speranza teologale – conclude il telegramma - le carmelitane sono certe della fecondità misteriosa della loro vita donata per amore seguendo la via tracciata da Cristo, convinte che, anche nel cuore della sofferenza più ingiusta, si nasconda il seme di una vita nuova. Offerta totale, perdono e gratitudine, gioia e pace: questi sono i frutti della carità che hanno invaso l’anima delle nostre martiri. Possiamo imparare da loro la forza e la fecondità di una vita interiore tutta volta verso le realtà celesti”.

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