Città del Vaticano , lunedì, 22. settembre, 2025 12:45 (ACI Stampa).
"Un tratto comune agli Istituti a cui appartenete è il coraggio che ne ha caratterizzato gli inizi. Vorrei perciò prendere spunto, per una breve riflessione, dal passo del libro dei Proverbi che dice: «Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore». Penso che le vostre storie offrano una risposta a tale domanda: in esse, infatti, Dio ha trovato non una, ma molte donne forti e coraggiose, che non esitato a correre rischi e ad affrontare problemi per abbracciare i suoi progetti e rispondere “sì” alla sua chiamata”. Con queste parole, papa Leone XIV ha salutato le Monache Carmelitane Scalze di Terra Santa, le partecipanti ai Capitoli Generali delle Suore di Santa Caterina Vergine e Martire, delle Salesiane Missionarie di Maria Immacolata e delle Suore di San Paolo di Chartres, ricevute in udienza stamane.
Il papa si sofferma sulle fondatrici degli istituti religiosi coinvolti nell'udienza di stamane. Le definisce “donne straordinarie che sono partite in missione in tempi difficili; che si sono chinate sulle miserie morali e materiali negli ambienti più abbandonati della società; che, per stare vicino a chi era nel bisogno, hanno accettato di rischiare la vita, fino a perderla, vittime di brutali violenze in tempi di guerra”.
Fa riferimento alla Liturgia delle ore, papa Leone XIV, citando le parole dell' Hymnus Fortem virili pectore: Commune Sanctarum Mulierum : “Hanno domato la carne con il digiuno, hanno nutrito la mente con il dolce cibo della preghiera, si sono dissetate alle gioie del cielo”. Il pontefice, allora, commenta questi versi che definisce "parole sapienti e profonde, che richiamano le radici della vostra vita di consacrate, sia nella contemplazione che nell'impegno apostolico. La forza della fedeltà, infatti, ad ambo i livelli, viene dalla stessa sorgente, Cristo, ei mezzi per attingerne la ricchezza sono, come insegna l'esperienza millenaria della Chiesa, quelli nominati: l'ascesi, l'orazione, i Sacramenti, l'intimità con Dio, con la sua Parola, con le cose del Cielo”.




