Roma , martedì, 30. settembre, 2025 18:00 (ACI Stampa).
“Solo chi conosce Dio conosce l’uomo”. Il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per l’Unità dei Cristiani, lo ha sottolineato con forza all’incontro annuale del Ratzinger Schuelerkreis, il circolo di ex allievi di Benedetto XVI. Da anni, Koch è diventato la “guida” di questo cenacolo di studenti che è nato intorno a Joseph Ratzinger, e che si è poi sviluppato, durante gli anni del pontificato, in un nuovo circolo, il “Nuovo Schuelerkreis”, un laboratorio di giovani accademici che non hanno studiato sotto Ratzinger, ma che stanno approfondendo il lavoro di Ratzinger.
Ratzinger aveva sempre partecipato agli incontri dello Schuelerkreis, anche da Papa. Dopo la rinuncia, l’incontro con il “maestro” era diventato una Messa finale. Quindi, mentre Benedetto XVI invecchiava, il Ratzinger Schulerkreis aveva preso l’abitudine di portare da lui solamente i relatori per un breve incontro.
Ma gli incontri sono continuati anche senza il maestro, a testimonianza di una eredità viva, che continua ad ispirare le nuove generazioni dei teologi. E, in effetti, lo raccontava anche il tema dello Schuelerkreis di quest’anno: “Che cosa rende inviolabile la dignità umana? La teologia di Joseph Ratzinger come fonte di ispirazione perenne”.
Oltre al cardinale Kurt Koch e alla filosofa religiosa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, tra i relatori c'erano i professori Stefanos Athanasiou, Vincent Twomey, Stephan Kampowski, Ralph Weimann e Christoph Ohly.
Il cardinale Koch ha aperto la conferenza sottolineando che la "crisi antropologica del nostro tempo" è evidente anche negli attacchi alla dignità umana. Mentre l'umanità si considera "un essere fondamentalmente cosmopolita", la visione teologica cristiana dell'umanità presuppone che il sentimento religioso sia "una parte costitutiva dell'essere". Senza la dimensione trascendentale, incentrata su Dio, l'umanità "non può essere adeguatamente compresa", ha concluso Koch, riassumendo: "Si può conoscere l'umanità solo se si conosce Dio".



