Città del Vaticano , venerdì, 10. ottobre, 2025 15:00 (ACI Stampa).
“Vi accolgo con un abbraccio che parte dal cuore e che desidero arrivi fino agli angoli più remoti della terra, dove so di potervi trovare”. Il Papa accoglie con queste parole in Aula Paolo VI i partecipanti al Giubileo della Vita Consacrata.
Papa Leone XIV sottolinea nel suo discorso che i consacrati con la loro “vitalità e con la testimonianza di una vita dove Cristo è il centro e il Signore” possono “contribuire a svegliare il mondo”.
“A voi, figlie e figli di Fondatori e Fondatrici, rivolgo una calorosa esortazione a “ritornare al cuore”, come il luogo in cui riscoprire la scintilla che ha animato gli inizi della vostra storia, consegnando a chi vi ha preceduto una missione specifica che non passa e che oggi vi è affidata”, dice il Pontefice ai partecipanti al Giubileo che dall’8 ottobre sono a Roma per passare la Porta Santa e vivere momenti di comunione con il Papa.
“Ieri sera molti di voi sono entrati in dialogo con la città di Roma in alcune piazze, con momenti di condivisione, fraternità e testimonianza attorno a temi importanti, come l’impegno per la fraternità universale, l’attenzione per le persone più povere, la cura del creato. Sono punti focali che parlano del vostro impegno quotidiano a creare e promuovere ambienti e strutture di fraternità, dove sia vinta la povertà, sia messa al centro la dignità della persona umana e si dia ascolto al grido della “casa comune”. Si tratta di ambiti di servizio per i quali nei secoli la vita consacrata ha sempre manifestato un interesse e una cura speciale e nei cui confronti, ancora oggi, il vostro agire nascosto di ogni giorno testimonia un’attenzione privilegiata. Continuate a fare così: a farvi custodi e promotori di questa grande tradizione, per il bene dei fratelli!”, continua il Pontefice.
“C’è un bisogno profondo di speranza e di pace che abita il cuore di ogni uomo e donna del nostro tempo e voi, consacrate e consacrati, volete farvene portatori e testimoni con la vostra vita, come divulgatori di concordia attraverso la parola e l’esempio, e prima ancora come persone che portano in sé, per grazia di Dio, l’impronta della riconciliazione e dell’unità. Solo così potrete essere, nei vari ambienti in cui vivete e operate, costruttori di ponti e diffusori di una cultura dell’incontro, nel dialogo, nella conoscenza reciproca, nel rispetto per le differenze, con quella fede che vi fa riconoscere in ogni essere umano un solo volto sacro e meraviglioso: quello di Cristo”, conclude Papa Leone XIV.




