Città del Vaticano , sabato, 18. ottobre, 2025 11:15 (ACI Stampa).
“Sono felice di unirmi a voi con il pensiero e la preghiera, insieme a tutto il clero e al popolo fedele riunito, mentre celebrate il decimo anniversario della canonizzazione di Luigi e Zelia Martin, proprio nei luoghi in cui si sono santificati nella loro vita coniugale. Essendo la prima coppia canonizzata come tale, questo evento riveste un’importanza particolare, poiché mette in luce il matrimonio come cammino di santità”. Papa Leone XIV ha inviato un messaggio a Monsignor Bruno Feillet, Vescovo di Séez (Francia), in occasione del 10° Anniversario della Canonizzazione dei Genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù.
Per il Pontefice “tra le vocazioni alle quali uomini e donne sono chiamati da Dio, il matrimonio è tra le più nobili e le più elevate”.
“La Santa Coppia di Alençon è dunque un modello luminoso ed entusiasmante per le anime generose che si sono impegnate in questa via, o che hanno il progetto di farlo, con il sincero desiderio di condurre una vita bella e buona sotto lo sguardo del Signore, nella gioia come nella prova. Formo dunque l’augurio che questo anniversario sia un’occasione per far meglio conoscere la vita e i meriti di questi sposi e genitori incomparabili, affinché le famiglie, tanto care al cuore di Dio, ma a volte così fragili e provate, possano trovare in loro, in ogni circostanza, il sostegno e le grazie necessarie per proseguire il cammino!”, questo l’augurio del Papa nel Messaggio.
“Luigi e Zelia non hanno messo in atto la loro volontà di diventare santi e di educare i loro figli alla santità ritirandosi dal mondo. Hanno invece vissuto pienamente il loro dovere di stato nella quotidianità della vita di tutti i giorni; fanno parte di quella immensa folla di “santi della porta accanto” di cui spesso parla Papa Francesco. Non è difficile, per i pellegrini che si recano ad Alençon , dove si conserva la loro commovente memoria – cogliere il contesto concreto e quotidiano in cui i coniugi Martin hanno vissuto, impegnati com’erano nella società normanna del loro tempo attraverso la parrocchia, le loro attività professionali, le opere caritative, i circoli di amicizie e, naturalmente, la loro vita familiare. Tuttavia, non bisogna sbagliarsi: questa vita apparentemente “ordinaria” era abitata da una presenza quanto meno “straordinaria” di Dio, che ne era il centro assoluto. “Dio, primo servito” è il motto su cui hanno costruito tutta la loro esistenza. Ecco dunque il modello di coppia che la Santa Chiesa presenta ai giovani che desiderano – forse con qualche esitazione – intraprendere una così bella avventura: modello di fedeltà e di attenzione reciproca, modello di fervore e di perseveranza nella fede, di educazione cristiana dei figli, di generosità nell’esercizio della carità e della giustizia sociale; modello anche di fiducia nella prova...”, ne è convinto Papa Leone XIV.
“In questi tempi turbati e disorientati, in cui ai giovani vengono spesso proposti tanti contro-modelli di unioni passeggere, individualiste ed egoiste, dai frutti amari e deludenti, la famiglia, così come il Creatore l’ha voluta, può sembrare superata e noiosa. Luigi e Zelia Martin dimostrano che non è affatto così: sono stati felici , profondamente felici! , nel dare la vita, nel trasmettere e irradiare la fede, nel vedere le loro figlie crescere e fiorire sotto lo sguardo del Signore”, conclude il Papa nel suo Messaggio.




