Città del Vaticano , lunedì, 3. novembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
La Chiesa di Santa Maria della Pietà, presso il Campo Santo Teutonico, in Vaticano, darà per due anni “asilo politico” alla pala d’altare di Cranach-Triegel, precedentemente conservata in Germania, nel Duomo evangelico di Naumburg.
Le due ali laterali della pala sono state dipinte dal pittore tedesco Lucas Cranach (1472-1553) nel XVI secolo. Mentre il dipinto centrale, che ritrae la Madonna col Bambino, è un’aggiunta contemporanea, opera del pittore vivente Michael Triegel, nato a Erfurt nel 1968.
Secondo l’Unesco, questa appendice pittorica più recente impedirebbe il completo godimento dell’architettura del Duomo di Naumburg, che per questo motivo rischierebbe di perdere la denominazione di “Patrimonio mondiale dell’Umanità”. Di qui la decisione di spostare la pala d’altare a Roma, nella piccola chiesetta all’interno del Camposanto Teutonico, dove è visitabile a partire dal 2 novembre.
Naturalmente il “povero” pittore contemporaneo Triegel non ha nessuna colpa. Furono infatti i protestanti, nel XVI secolo ad irrompere nella bellissima cattedrale, allora cattolica, splendido esempio del gotico tedesco, e a distruggere la parte centrale del trittico perché ospitava l’immagine di Maria. Le due ali laterali di Cranach rimasero intatte. Poi, nel 2017, anno dell'anniversario della Riforma protestante, la Fondazione della Cattedrale di Naumburg commissionò al pittore Triegel una nuova pala d'altare, per sostituire quella distrutta. Il giovane pittore ovviamente accettò la commissione: “Il fascino di questo incarico non era solo la collaborazione con Lucas Cranach, ma anche di creare un'opera che si confrontasse con il luogo in cui si trova”.
La riparazione della parte mancante ha però suscitato perplessità negli incaricati alla conservazione dei monumenti dell’Unesco. È vero che il vuoto nell'altare di Naumburg è ora colmato, ma ora la vista sul coro retrostante con le sue statue è ostruita. Di qui l’ultimatum: bisogna rimuovere l’altare, o il Duomo potrebbe perdere il suo titolo Unesco.









