Roma , mercoledì, 26. novembre, 2025 16:00 (ACI Stampa).
Chi entra nella Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola, a Roma, non può non venire colpito da una cappella posta a sinistra dell'altare maggiore. Qui, in un teca che esprime tutta la vitalià paolina, è esposto alla venerazione dei fedeli il corpo del beato Alberione: le mani giunte, il viso sereno, le ricche vesti sacerdotali. Sopra, un'immagine: è quella di Cristo. E soprattutto un "motto" che sintetizza tutta la vita di Alberione: "Ego sum via, veritas et vita", "via, verità e vita" sono in Cristo, centro polare della missione di Alberione.
Una missione che è stata soprattutto legata alla stampa. La missione editoriale nel suo cuore e all'origine della Società San Paolo di cui Alberione fu il fondatore. L'informazione, per Alberione, aveva al centro soprattutto la verità, anzi la Verità. Uno sguardo verso l'alto per parlare alla società con i mezzi della società stessa. "Parlare di tutto, cristianamente", questa una delle sue frasi più celebri. Tutto e a tutti. Con tutti i mezzi possibili. Da questa intuizione nasce la grande missione (che ancora oggi continua) dei paolini: comunicare il Vangelo e la Chiesa alla società servendosi di tutti gli strumenti di comunicazione possibili. Ed è a questo punto che nasce un pensiero soprattutto nel nostro oggi così confuso tra verità e fake news: per Alberione era importante comunicare Cristo, quindi, prima di tutto la Verità. C'è nello "schema-Alberione" un punto fondamentale che bisogna ricordare: in una certa misura, possiamo parlare di "comunicazione schietta", così si potrebbe definire. Sincera.
Ma qual è la storia di Alberione? Sintetizzarla in poche righe è impresa ardua perché la sua mente a 360° è stata un portento di iniziative e missioni che ancora oggi perdurano. Basterebbe pensare alla Famiglia Paolini, con le sue ben 10 istituzioni. Giacomo Alberione nasce il 4 aprile 1884 a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), da una famiglia di contadini. A sette anni, la vocazione al sacerdozio. Entra così nel seminario di Bra, ma dopo quattro anni di permanenza, il suo cuore è turbato da una crisi. E così lascia il seminario. Solo nell’autunno del 1900 torna ad indossare l’abito di seminarista: è seminarista al collegio di Alba. Ed è proprio all'affacciarsi del nuovo secolo, il 1900, che viene "illuminato" da una luce, dalla Luce: durante la veglia di adorazione eucaristica solenne nel Duomo, mentre è inginocchiato a pregare vive una profonda esperienza spirituale. E' una chiamata nella chiamata: vivere e dare al mondo Gesù Cristo via verità e vita, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione. E' la nascita della Famiglia Paolina, composta da cinque Congregazione religiose, quattro Istituti di consacrati secolari ed un’Associazione di laici. Tutta la Famiglia Paolina riesce a essere presente in tutto il mondo: Alberione varca i confini, il Messaggio deve arrivare ovunque.
Morirà a Roma, all’età di 87 anni, il 26 novembre 1971, dopo aver ricevuto la visita di san Paolo VI. Viene proclamato beato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003.




